Giuseppe Di Bella: cantautore, interprete, poeta, chitarrista siciliano in gara per l’undicesima edizione del Premio Andrea Parodi 2018 si è aggiudicato la menzione per il miglior testo col brano Ncucciarisi. Si tratta di una canzone scritta qualche anno fa su un testo di Valeria Cimò, una cantautrice di Palermo, ed è una sorta di filastrocca che racconta l’amore impossibile di due persone che non riescono mai a incontrarsi, appunto a “ncucciarisi“.
Il risultato è stato la costruzione di un arrangiamento musicale che andasse ad accompagnare questa filastrocca in un modo altrettanto giocoso, con un ritmo che ricorda quasi l’andamento di un carillon su una base di chitarra e di cajon che amplificano la dimensione goliardica. “E’ una canzone semplice dal punto di vista poetico e lirico, in cui la parte armonica cerca di ricamare sottolineando alcuni aspetti simbolici per me importanti” spiega lo stesso Di Bella, intervistato subito dopo la sua esibizione in occasione dell’ultima giornata di premio.
Un autore mai banale, sempre alla ricerca di originarietà, più che di originalità, come ama ripetere. Nelle canzoni che crea, le sue radici siciliane si mescolano volutamente al fado portoghese o alle grandi canzoni d’autore e popolari del sud America, nel raggiungimento di uno stile squisitamente proprio.
Il futuro, sebbene quasi sempre incerto per definizione, si tinge invece di certezza per Giuseppe Di Bella, alle prese con un concept album sul mito di Orfeo: un’opera musicale, un vero e proprio melodramma contemporaneo con un ensemble molto ristretto ma con alcune ricerche di sonorità particolari…tra le tante, impossibile non menzionare l’utilizzo di una chitarra con una cordatura speciale, inventata dallo stesso Di Bella, che segue la successione delle corde della cetra tessalonicese; e che vede, tra gli ospiti e i collaboratori diretti, tantissimi nomi importanti del mondo musicale, da Mimmo Cuticchio a Ilaria Patassini Pilar, passando per il chitarrista canadese Michael Occhipinti.