Angelo Conto – membro del gruppo DinDùn, in gara al premio Andrea Parodi 2018, per la sua undicesima edizione – è stato raggiunto telefonicamente dai nostri microfoni e con lui abbiamo discusso del dopo Premio.
I DinDùn sono un gruppo piemontese che nasce nel 2012 e che ha debuttato alla 18ma edizione del Festival Internazionale Europa Cantat. Propongono una musica a metà strada tra le sonorità tradizionali e quelle più attuali, in un connubio perfetto tra melodie antiche e sperimentazioni contemporanee.
Il trio, composto da Alessandra Patrucco (voce), Angelo Conto (pianoforte) e Francesco Busso (ghironda) ha partecipato alla competizione portando il brano l’Amur, cantando l’amore in piemontese.
Un sound dolce e insieme deciso per cantare di un sentimento che fino ad ora non avevano avuto il coraggio di raccontare, come ha sottolineato la Patrucco poco dopo l’esibizione.
Quelle trascorse a Cagliari, in occasione del Premio, sono state giornate molto intense per il gruppo che ha risentito della competizione vivendo una leggera tensione, cosa che però ha reso il progetto che li ha coinvolti ancora più stimolante ai loro occhi.
I DinDùn hanno suonato, tra l’altro, anche ad altri importanti eventi musicali quali il Folk Club di Torino, il Festival Premio Nazionale Musica Popolare di Loano o, ancora, per il Festival AlpsKlang, Jazz on Alps, Trama Festival ecc..
Nei piani futuri c’è senz’altro quello di continuare a lavorare ai progetti che stavano già avviando, proseguendo nella preparazione del loro secondo disco, che questa volta vedrà la partecipazione di Francesco alla ghironda, il quale è una new entry tra i DinDùn. Inoltre, il nuovo lavoro porta con sé le esperienze e le sensibilità recentemente maturate dagli originari membri del gruppo, sebbene il loro suono possa dirsi già definito. La sperimentazione è comunque parte del loro mestiere di musicisti e costituisce una sfida con cui non mancano di confrontarsi.