Venerdì 16 Novembre alle 18.30 si terrà il secondo appuntamento con la rassegna di cortometraggi “Tutti nello stesso piatto” IV edizione 2018
In collaborazione con la Cooperativa Mandacarù di Trento e con il contributo dell’Assessorato alla Cultura e Spettacolo del Comune di Cagliari, l’ associazione Sucania, venerdi 16 Novembre alle 18.30 presso l’ Hostel Marina, presenterà il secondo appuntamento con la rassegna di cortometraggi “Tutti nello stesso piatto” IV edizione 2018. Verranno proposti 3 cortometraggi e a seguire il rito del thè marocchino a cura dell’Associazione Amal Sardegna – Marocco.
“Il potere dell’oro rosso”, cortometraggio di Davide Minnella, con il sostegno di Fondazione con il sud, racconta il rapporto inizialmente burrascoso tra un contadino del sud e il giovane Asad, bracciante africano che lavora il suo campo. Il corto strappa sorrisi e fa sognare incontri tra culture nati dall’amore per la terra. La vicenda di Asad e di Rocco è in parte, già realtà in tante situazioni più piccole: non solo nei campi, ma tra cantieri, case e posti di lavoro, dove la conoscenza e la cura per quello che si fa sono riusciti a rompere i pregiudizi. Il cortometraggio diventa un punto di partenza per una riflessione più ampia sulla filiera dei prodotti agricoli, i pregiudizi e lo sfruttamento del lavoro migrante.
“Les frémissements du thé” Le vie del tè, il cortometraggio di Marc Fouchard, racconta di Alex, uno giovane skinhead di una piccola città del nord della Francia, che entra nel negozio di alimentari di Malik. Malik sceglie di reagire all’insolenza del giovane in un modo insolito, il che porta a un risultato diverso da quello che entrambi avrebbero potuto prevedere.
Vincitore del premio Best Action Short Award 2015.
“The Chop” cortometraggio di Lewis Rose è una divertente commedia su Yossi, un carismatico macellaio Kosher che perde il suo lavoro, non trova impiego in altre macellerie ebraiche e decide quindi di spacciarsi per musulmano per ottenere un posto presso un macellaio Halal.
In questo cortometraggio Lewis Rose affronta con mano leggera, ricorrendo in modo molto originale all’ironia, un tema serio e difficile come quello della convivenza tra ebrei e musulmani. Il tema parte da uno spunto insolito e il cortometraggio ha un ritmo rapido e coinvolgente.