Alessandro Coppola, leader dei Nidi D’Arac, presenta il nuovo album “Face B” e racconta la sua esperienza al servizio del Comune di Parigi nelle periferia tra musica e immigrazione.
Con decine di migliaia di dischi venduti, i Nidi d’Arac sono uno dei gruppi italiani più conosciuti e amati della world music internazionale. Nella prima parte della loro carriera hanno tradotto in linguaggi urbani l’affascinante ruralità pugliese, mentre ora inaugurano un nuovo straordinario corso. “Face B” è un disco post moderno, italiano ma allo stesso tempo internazionale. Si riafferma un legame con la tradizione, inserendo ritmiche tipiche nella newafro, senza escludere chitarre psichedeliche o incursioni di rock inglese.
L’album nasce dall’esperienza musicale del leader, Alessandro Coppola, a Parigi. Alessandro, infatti, è venuto a contatto con la trap e l’afro trap lavorando come responsabile della parte artistico-musicale di un centro dedicato ai giovani a rischio e basato sull’Educación popular.
“Face B” è, infatti, un termine preso in prestito dalla trap, il genere musicale più diffuso oggi in tutte le capitali europee. Si riferisce ai brani prodotti con pochi mezzi, a partire da un lavoro già esistente, spesso dall’operato di un beat maker del quale non si conosce l’identità.
Tutti i brani sono caratterizzati da forme ritmiche tribali dell’afrotrap e da testi sinceri ma impegnati. Se quattro canzoni sono inedite, le restanti son state prodotte proprio così, a partire da un lavoro precedente, ossia dalle composizioni create in un particolare periodo della loro carriera.
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