La stagione di teatro a La Vetreria di Pirri prosegue con uno spettacolo che omaggia Gigi Riva, calciatore storico del Cagliari.
Ancora in scena domani, oggi 2 dicembre, alle 18, Riva Luigi ‘69 ‘70. Cagliari ai dì dello scudetto, lo spettacolo che nello scorso ottobre ha aperto con successo la Stagione di Teatro La Vetreria, organizzata sul palco del centro culturale di Pirri da Cada Die Teatro.
Di e con Alessandro Lay, il monologo (una produzione di Cada Die Teatro, le luci sono di Giovanni Schirru, il suono di Matteo Sanna, le scene di Mario Madeddu, Marilena Pittiu, Matteo Sanna, Giovanni Schirru) trae ispirazione da, ed è dedicato a, un’icona della storia, non solo sportiva, di Cagliari e dell’intera Sardegna: Gigi Riva.
Com’è noto, il grande giornalista Gianni Brera soprannominò “Rombo di tuono”, per la sua potenza, l’ardore agonistico e le eccellenti capacità di goleador. Un modo riuscito, lo spettacolo, per raccontare soprattutto l’uomo e, attraverso le sue vicende personali e gesta calcistiche, un’epoca.
Nelle note di presentazione Alessandro Lay ricorda che nel 1970, quando il Cagliari divenne campione d’Italia, aveva solo 8 anni e non ricordava molto dello scudetto, se non come fosse la città, l’abbigliamento di quel periodo, le furbate come appendersi ai tram per non pagare, l’album della Panini e le partite ‘a figurine’ sui gradini della scuola elementare.
Racconta inoltre del medagliere, con i profili dei giocatori del Cagliari sulle monete di finto, fintissimo oro da collezionare e parla di Riva come un ragazzo schivo, a volte sorridente, che guardava sempre da un’altra parte quando lo intervistavano. Un ragazzo che puntava i pugni in terra e si faceva tutto il campo correndo ogni volta che segnava un gol.
Pier Paolo Pasolini, grande appassionato di calcio, paragonava il gioco del football a un sistema di segni ossia una lingua, sia pure non verbale, in cui si esprime nella partita un vero e proprio discorso drammatico. Perciò sosteneva che potesse coesistere un calcio come linguaggio fondamentalmente prosastico e un calcio come linguaggio fondamentalmente poetico.
Per spiegarsi fece degli esempi a riguardo: Bulgarelli giocava un calcio in prosa ed è quindi un ‘prosatore realista’; Riva un calcio in poesia: egli è un ‘poeta realista’.