Numerose le tesi di laurea sul futuro dell’ex deposito costruito nel 1954 Museo delle saline nel padiglione Nervi Tiana
Il padiglione del Sale, noto anche come Padiglione Nervi), è un edificio situato a Cagliari, progettato dall’ingegnere Pierluigi Nervi. Costruito negli anni cinquanta, era destinato allo stoccaggio del sale delle saline di Molentargius prima dell’imbarco; infatti l’edificio si trova in riva al mare. Un impianto industriale su cui, ancora oggi, non esiste un progetto concreto di riqualificazione.
La sorte del Nervi è stata pensata e ideata in numerose tesi di laurea da studenti universitari di Ingegneria e Architettura: lavori che sono andati evidentemente al di là dello specifico restauro inserito in un progetto di riqualificazione più ampia del territorio circostante. Per poter progettare la sua vita futura bisogna ripensare alla sua storia nata negli anni Cinquanta quando il sale arrivava al padiglione sulle maone, le barche in acciaio che scaricavano direttamente in una immensa tramoggia per poi scorrere sui nastri e nelle stive delle navi che lo trasportavano in tutt’Italia. Un metodo poi sostituito dalla Linea Decauville con il trenino e i vagoncini che collegavano le vasche salanti all’impianto di stoccaggio.
Dal momento che il Comune ha scelto di valorizzare e riqualificare il lungomare da via Roma a Sant’Elia, con una passerella che nascerà proprio davanti al Padiglione Nervi, la sua funzione potrà essere quella di porta del parco. «Il padiglione, una volta restaurato, potrà diventare spazio espositivo, museo delle saline dove potranno anche essere sistemati i vecchi macchinari e le apparecchiature ancora esistenti», sostiene Tiana. «L’Amministrazione municipale ha avviato le procedure del Piano urbanistico, la funzione del Nervi e del sistema saline va pianificata proprio in previsione del Puc. È apprezzabile e importante che L’Unione Sarda abbia lanciato una campagna sul Nervi. Iniziativa che noi, come associazione, appoggiamo e che potrebbe anche crescere con un confronto diretto tra i lettori del giornale, gli amministratori comunali, l’Università e la dirigenza del parco di Molentargius»