Verrà presentata a Cagliari la Mostra a sei mani di
Ilaria Gorgoni, Laura Saddi, Angelo Zedda dal titolo Ménage à trois
Spazio e Movimento è lieto di presentare in via Napoli 80 Cagliari dal 6 dicembre al 6 gennaio, ‘Ménage à trois’ mostra a sei mani di Ilaria Gorgoni, Laura Saddi, Angelo Zedda, a cura di Efisio Carbone e Ivana Salis.
La voce suadente e le parole misteriose di Patti Pravo, che mettono inscena un mènage à trois dalla forte intesa sessuale, fanno da colonna sonora a un’operazione artistica che vede coinvolti tre autori dai linguaggi molto differenti ma che si son divertiti all’idea di un esperimento messo in atto a partire dall’estate 2018. Al di là della spassosa operazione artistica, il progetto sembra ispirarsi ai lavori a quattro mani di Andy Warhol e Jean-Michel Basquiat che agli inizi degli anni Ottanta celebrarono, su alcune tele, quelli che Cultroen, assistente di Andy, definiva “pazzi matrimoni del mondo dell’arte”.
In questo caso il ménage è a sei mani e vede cimentarsi sulle stesse tele,tavole o carte che siano, quelle di Ilaria Gorgoni, Laura Saddi eAngelo Zedda. I tre artisti si sono scambiati nuclei di opere seguendo una sequenza precisa che ha permesso a ciascuno di intervenire sul lavoro dell’altro. Le combinazioni hanno creato interessanti equilibri dove emergono, le tre personalità. Accade, tra i possibili risultati, che Ilaria Gorgoni non lesini la sua carica erotica e la sempre vitale ironia costringendo Angelo Zedda a farsi suo malgrado Daniele da Volterra per imbrachettare i nudi smaliziati, mentre la Saddi, gaudente voyeur, invita a spiare il tutto dalla serratura.
In altri casi, al contrario, gli interventi si armonizzano sorprendentemente in gustosi equilibri dove i paesaggi struggenti a cui Angelo Zedda ci ha ormai abituati accolgono, come quinte ideali, le figure gorgonesche e le combinazioni surreal-simboliste di Laura Saddi. Mènage à trois è davvero un lavoro intelligente che invita gli artisti a cooperare e stringersi in relazioni di stima e collaborazione per arginare e superare la difficile sopravvivenza in una terra che purtroppo si colloca ai margini dei centri di produzione e del mercato dell’arte.