Si chiude domenica 9 dicembre a Baradili – la XXIII edizione del Festival Cantiere di lavoro teatrale. In programma una lunga giornata di spettacoli.
Si parte alle 10,30 con Appunti per un padre, prosegue alle 12 con Nautilus, e riprende nel pomeriggio: alle 16 con Acapulco e, per chiudere, alle 17,30 con Sospiro d’anima.Cala il sipario sulla XXIII edizione del Festival Cantiere di lavoro teatrale, la rassegna organizzata da Progetti Carpe Diem che porta il grande teatro nel paese più piccolo della Sardegna, Baradili, per rilanciare quella scommessa fatta dagli organizzatori oltre vent’anni fa, quando Franco Marzocchi e Aurora Aru hanno cominciato a promuovere l’incontro tra una comunità di artisti e la comunità ospitante. Ieri nelle miniere di Montevecchio, oggi in uno dei borghi più suggestivi della Marmilla.
L’ultima giornata del festival si apre al mattino, quando alle 10,30 va in scena “Appunti per un padre”, esito di un laboratorio che ha coinvolto un gruppo di uomini e donne dell’oristanese sotto la guida di Giuseppe Semeraro, Gigi Gherzi e Fabrizio Saccomanno. Il risultato è un racconto collettivo e toccante intorno alla figura del padre.
Alle 12 si prosegue in musica con Francesco Morittu, che nel suo “Nautilus” propone un concerto di composizioni originali per chitarra attraversate dal filo d’argento della narrazione. Ognuno dei brani racchiude, infatti, una piccola storia di cui l’autore svela la genesi prima di consegnarla definitivamente al suono.
Appuntamento quindi nel pomeriggio con “Acapulco”, di e con Mele Ferrarini e Mila Vanzini. Sipario alle 16 per uno spettacolo che racconta la storia di Nilla Longobardi, anziana signora ancora desiderosa di vita, desiderosa di fare il viaggio che ha sempre sognato ad Acapulco, prima che sia troppo tardi. Una riflessione delicata su un tema fondamentale: gli ultimi momenti di una vita.
La XXIII edizione del Festival Cantiere si chiude infine alle 17,30, con uno degli spettacoli più apprezzati e premiati degli ultimi anni: “Sospiro d’anima”, di e con Aida Talliente, vincitore del premio Ermo Colle (Tizzano Val Parma), del premio speciale Teatro e Resistenza – Museo Cervi (Gattatico), del premio Antonio Landieri come miglior spettacolo dell’anno (Napoli), e del premio Napoli Fringe Festival (Napoli).
“Sospiro d’anima” è il racconto della vita di Rosa Cantoni, Rosina per chi l’ha amata, o Giuliaper chi l’ha conosciuta come protagonista della Resistenza friulana. Nato dopo un lungo e intenso periodo di incontri con Rosina, lo spettacolo è un attraversamento lento e discreto dei suoi ricordi, delle sue vecchie fotografie e delle sue poesie. È il racconto prezioso di una vita straordinaria, vissuta con forza, coraggio e soprattutto amore; amore per la vita, per il mondo, per le future generazioni a cui Rosina sempre ha parlato.
Una chiusura che assomiglia a questo festival e alle persone che da sempre lo animano: resistente, poetica, ricca di sentimento e sempre proiettata verso il futuro.