Lo spettacolo No Alvo, della Companhia de Teatro de Braga, in scena alle Saline in lingua originale, racconta introspezioni familiari e decisioni sofferte
Giovedì 20, venerdì 21 e sabato 22 Dicembre, alle ore 21.00, al Teatro delle Saline – piazzetta BillySechi n. 3/4, Cagliari – per la Stagione del Teatro contemporaneo 2018/19, va in scena in lingua originale lo spettacolo di Thomas Bernhard, diretto da Rui Madeira “No Alvo”. Sul palcoscenico la Companhia de Teatro de Braga. La rassegna coglie ancora una volta nel segno con un affresco di forte attualità.
L’Akròama idealizza e rappresenta un percorso artistico e di lavoro teatrale che unisce generi, commistioni di elevato valore aggiunto in ambito locale, nazionale ed estero. Passione e suoni, interpretazioni e opere classiche rivisitate, adatte a un pubblico eterogeneo ma non per questo distratto. La Stagione è supportata da Ministero per i beni e le attività culturali, Regione, comune di Cagliari e Fondazione di Sardegna. ‘Ciò che è in gioco è il Teatro stesso: lasala, gli artisti e il pubblico. Sembra che gli europei non abbiano ancora capito dove la Seconda Guerra Mondiale ci abbia portato. Oggi c’è una generazione di naufraghi in Europa che combatte ferocemente per rimanere a galla, senza memoria collettiva e con un profondo senso di vendetta. Sono reali, concreti, incantevoli e credono che questa Europa possa ancora una volta essere la loro Europa, quella delle barbarie. Personaggi soffocati dal timore che inveiscono contro la città. La mancanza di amore o odio, come ultima strategia per la sopravvivenza” – scrive il regista Rui Madeira in una nota.
In scena la madre,la figlia, lo scrittore drammatico, la cameriera, sono soli e l’uno control’altro. Mostrano anche, attraverso una nudità “spudorata”, i meccanismi del cervello. In una “cornice familiare” crepuscolare emerge la figura della Madre che vive la sua vita seminando morte attorno a sé.Lei, che voleva solo vedere il mare e capire le maree. Partita con la valigia vuota, per riempirla è passata sopra tutto e tutti. Sì, la sporcizia, dice, prolifera ovunque, nel teatro, nella fabbrica, negli operai, Sì, è da 60, 70 anni “che gli operai trionfano/ma questo, i nostri, ancora non l’hanno capito/gli operai trionfano/hanno il quaderno in mano/dettano le regole, determinano/ci rovinano completamente. Tu cosi come non capisci niente del thè/nemmeno capisci la storia del mondo, figlia mia”.