Il neolaureato dell’Università di Cagliari si è aggiudicato a Roma il prestigioso riconoscimento con una tesi sulla diga irachena di Mosul. Relatori i docenti dell’ateneo.
Matteo Arricca (classe ’91) ha vinto il premio nazionale ItCold bandito dal Comitato italiano grandi dighe. L’ingegnere cagliaritano è stato premiato a Roma il 12 dicembre scorso per la tesi sulla diga di Mosul (“Geotechnical numericalmodel and Cosmo-SkyMed/Sentinel-1 interferometric analysis applied tothe Mosul dam, Iraq”). Matteo Arricca si è laureato in Ingegneria civile lo scorso settembre discutendo la tesi che ha colto l’apprezzamento della giuria. Il lavoro di ricerca è stato curato dai relatori Maria Cristina Porcu, Fabio Soccodato (docenti dell’Università di Cagliari) e Pietro Milillo (ricercatore del Nasa Jet propulsion laboratory, CalTec Los Angeles, Stati Uniti).
Fresco di laurea triennale conseguita alla facoltà di Ingegneria earchitettura dell’ateneo di Cagliari, Matteo Arrica ha partecipato alla quinta edizione del Premio nazionale It cold riservato alle tesi sull’ingegneria delle dighe. A pari merito i colleghi Riccardo Donatelli (La Sapienza, Roma) e Greta Sbragia (Università di Pisa).Ai vincitori un premio in denaro di 1.250 euro.
La tesi di laurea di Matteo Arricca è stata sviluppata nell’ambito di una collaborazione internazionale tra la professoressa Porcu (docente di Dinamica delle strutture e ingegneria sismica) e Pietro Milillo, ricercatore al Nasa Jpl del California institute of technology di Los Angeles. Grazie alla proficua collaborazione che ha permesso di avvicinare ancor più la facoltà dell’ateneo a uno dei principali e più accreditati centri al mondo, l’ingegner Arricca ha svolto tre mesi di tirocinio Jpl con una borsa di studio Globus Placement dell’ateneo di Cagliari.
La professoressa Porcu ha spiegato che al Jet propulsion laboratory, Matteo ha imparato ad acquisire ed analizzare i dati rilevati dalle costellazioni satellitari con il software Sarproz: alcuni dei dati satellitari registrati per un periodo di tre anni su centinaia di punti sulla diga di Mosul sono stati poi utilizzati per validare un modello numerico della diga predisposto con il programma alle differenze finite Flac, nel quale viene simulato il fenomeno di dissoluzione degli strati di gesso e rocce solubili in fondazione.
Il fenomeno continua ad avvenire nonostante sia rallentato dalle continue iniezioni di cemento (jetgrouting) effettuate dalla Compagnia italiana Trevi che cura la manutenzione della diga per conto del governo iracheno. L’obiettivo finale del modello numerico è ricostruire la dinamica del fenomeno di subsidenza osservato da satellite per il monitoraggio dello stato di salute dell’opera. I risultati del lavoro svolto sulla diga di Mosul saranno oggetto di una pubblicazione su una rivista internazionale nel 2019.
Con Matteo Arricca anche Christian Sarritzu e Milena Scano hanno trascorso tre mesi al Jpl nel 2017. I neo ingegneri laureatisi all’Università di Cagliari hanno vinto la borsa Globus Placement. Sarritzu ha sviluppato una tesi sul tema delle dighe e si è laureato con i professori Porcu, Soccodato e Milillo. Milena Scano ha presentato una tesi sull’utilizzo delle reti neurali per l’analisi di dati satellitari su aree urbane con, oltre ai relatori Porcu e Milillo, Augusto Montisci (Università di Cagliari).