Il romanzo di Mariano Brustio è incentrato sulle vicende dello sventurato marinaio Eugenio e della sua compagna Susanne, orfana dei genitori svizzeri, cresciuta in un sanatorio immaginario della riviera ligure ed allevata poi presso una facoltosa famiglia genovese.
Racconto particolarmente focalizzato sulla statura psicologica dei personaggi e sull’alone poetico che li avvolge. Racchiude in sé più vicende di vita, amore e amicizia. L’ambiente marinaresco, i paesaggi del Québec, le avventure di Jacques e Mireille fanno da contorno al racconto che spazia degli anni ‘60, sino ai primi anni ’80, spaziando per luoghi tutti reali, dai laghi del novarese alla Svizzera, da Genova al Canada, ed approdando in un paese immaginario lungo la costa canadese.
“Qualche anno fa in gita su un lago nel novarese, mi sono tornate in mente storie che temevo si fossero assopite o nascoste fra i risvolti dei pensieri e delle incombenze più urgenti. E con mia sorpresa mi sono ritrovato a ricordare quello che alcuni amici mi avevano raccontato, fra un whiskey ed un altro, ed immagini di una terra quasi sconosciuta sovrapposte ad una città che ho amato e che amo: Genova. E così fra un carruggio e l’altro mi sono divertito a ricamare i ricordi di parole e immagini intessute di sole lettere e vocaboli. E a qualche lettore complice era pure piaciuto questo mio tentativo. Ma non mi sembrava ancora abbastanza. E come per quelle raccolte di canzoni che svelano fra le tante già ascoltate un solo unico inedito, o fra quei libri di immagini già viste migliaia di volte, ma che fanno riaffiorare una foto perduta, ho rimesso mano al racconto e gli ho dato una forma compiuta, ho restituito alla mia memoria la forma di una storia precisa. Questo mio romanzo, arricchito di altri sei anni di ricordi, non è la fine del racconto, ma l’inizio di un viaggio al battesimo di un mare spero per una volta compiacente”.
(Mariano Brustio)
Sinossi
Questi luoghi fanno da sfondo all’umanità dei personaggi, intorno ai quali s’intrecciano altre storie di protagonisti all’apparenza marginali, ma che sul piano del racconto sostengono le vicende di Eugenio e Susanne e del loro figliolo Jacques, divenendo efficaci testimoni dei protagonisti e dell’intera storia narrata. Un romanzo delicato, piacevole da leggere e appassionante sino alle ultime righe. Il finale potrebbe lasciare leggermente l’amaro in bocca, ma nello stesso tempo consegna un messaggio d’ottimismo e speranza, con quell’ultimo accento sulla ‘giornata di sole’ che è anche icona dell’opera.
Note d’autore
Mariano Brustio, classe 1959, ha collaborato alla stesura dei volumi su Fabrizio De André “E poi il futuro” – Mondadori 2001, “Belin, sei sicuro?” – Giunti 2003, come coautore al libro “Volammo Davvero” – Fondazione De André – Bur 2007 e per diversi mesi ha lavorato fianco a fianco a Fernanda Pivanodurante la preparazione del volume “The Beat Goes On” – Mondadori. Storico socio fondatore della omonima Fondazione, ha curato decine di mostre itineranti su Fabrizio De André e la sua opera, dal 2000 ad oggi, spesso con il regista Pepi Morgia. Ha pubblicato suoi scritti e collaborato alla realizzazione del CD “Ed avevamo gli occhi troppo belli” ed al DVD “Ma la divisa di un altro colore” per la “editrice A”, con la quale tuttora collabora pubblicando articoli sulla rivista mensile “A”. Ha collaborato alla pubblicazione di un dossier relativo al cantautore francese Georges Brassens (A rivista n. 371) e ad un dossier relativo alle condizioni delMar Mediterraneo (A rivista n.373). Ha collaborato alla realizzazione del DVD “Fabrizio De André in Concerto” – edito dalla Fondazione Fabrizio De André – BMG-Ricordi 2004 curandone la dettagliata discografia ufficiale. Nel 2016 ha pubblicato un suo racconto sul volume Fondazione “Nelle ferite del Tempo” (Photocity 2016), pro terremotati. Ha recensito racconti e romanzi di vari autori, non solo in ambito musicale e ne ha curato la presentazione pubblica in Italia. Vive e lavora accanto al lago Maggiore.