Danza, stagione 2018-2019: duplice appuntamento al Conservatorio di Cagliari per gli amanti del balletto con Les Italiens de l’Opéra de Paris sabato 19 gennaio alle 20.30 e domenica 20 gennaio alle 16.30
La magia del balletto e intriganti coreografie contemporanee per il “Gala – Les Italiens de l’Opéra de Paris” in cartellone – per un duplice appuntamento – DOMANI – sabato 19 gennaio alle 20.30 (turno A) e domenica 20 gennaio alle 16.30 (turno B) all’Auditorium del Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari per la Stagione di Danza 2018-2019 del CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Sotto i riflettori il veneziano Alessio Carbone (primo ballerino de l’Opéra) e i danzatori Andrea Sarri, Antonio Conforti, Giorgio Fourés, Sofia Rosolini con la partecipazione straordinaria di Laetitia Pujol (Etoile), Héloïse Bourdon (Première Danseuse), Silvia Saint Martin e Roxane Stojanov (Sujets), Mathieu Contat (Coryphée) del Ballet National de l’Opéra de Paris.
Incantevoli racconti sulle punte e raffinate coreografie d’autore con il “Gala – Les Italiens de l’Opéra de Paris” in cartellone – per un duplice appuntamento : domani sabato 19 gennaio alle 20.30 (turno A) e domenica 20 gennaio alle 16.30 (turno B) all’Auditorium del Conservatorio “G. Pierluigi da Palestrina” di Cagliari sotto le insegne del CeDAC perla Stagione di Danza 2018-2019 nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Una preziosa antologia di celeberrimi e originali pas de deux e vertiginosi assoli dai capolavori della storia del balletto e dalle creazioni di importanti artisti contemporanei da William Forsythe a Angelin Preljočaj, da Rudolf Nureyev a Ben Stevenson, da Kenneth MacMillan a Ben Van Cauwenbergh, Benjamin Pech e Simone Valastro, per uno spettacolo affascinante nato da un’idea del veneziano Alessio Carbone (premier danseur primo ballerino del Ballet National de l’Opéra de Paris) che rende omaggio ad una delle più prestigiose e antiche compagnie del mondo e al talento dei danzatori italiani apprezzati e riconosciuti Oltralpe.
Sotto i riflettori – accanto ad Alessio Carbone – altri artisti originari del Belpaese che proseguono con successo la loro carriera a l’Opéra de Paris come Andrea Sarri, Antonio Conforti, Giorgio Fourés e Sofia Rosolini, a sottolineare la significativa presenza di danzatori italiani nella compagnia francese, una felice coincidenzaa fronte del drammatico paradosso dello stato dell’arte della danza in Italia – con la partecipazione straordinaria di Laetitia Pujol (Etoile), Héloïse Bourdon (Première Danseuse), Silvia Saint Martin e Roxane Stojanov (Sujets) e Mathieu Contat (Coryphée) del Ballet National de l’Opéra de Paris.
Un progetto fondato sull’amicizia e sulla condivisione di un percorso artistico fatto di talento e dedizione, nel segno della bellezza, inizialmente pensato per Venezia ma proposto con successo in Europa e nel mondo, in una riuscita alchimia tra bravura tecnica e capacità d’espressione, in cui l’eleganza e la perfezione della danza classica si sposa all’originalità di una nuova grammatica dei corpi declinata con sensibilità contemporanea.
Una silloge di frammenti danzati in cui prevale la dimensione duale, con una colonna sonora che spazia dall’Età Barocca al Novecento, tra romantiche favole sulle punte e moderne partiture: aprirà le danze lo stesso Alessio Carbone insieme con Silvia Saint Martin in un emozionante “Prelude” del danzatore e coreografo britannico Ben Stevenson (classe 1936 – un’intensa carriera tra la Gran Bretagna e gli Stati Uniti, dove ha diretto il National Ballet of Washington D.C., il Chicago Ballet e lo Houston Ballet) sulle note di Sergej Rachmaninov.
Interpreterà invece con l’étoile Laetitia Pujol lo “Stabat Mater” di Benjamin Pech (già étoile de l’Opéra e maître de ballet all’Opera di Roma) con la musica struggente di Giovanni Battista Pergolesi, un duetto pieno di pathos ispirato all’immagine di Maria ai piedi della Croce, simbolo della Pietà e di altissima poesia.
Tra i più famosi e amati capolavori della storia del balletto, “La Bella Addormentata” di Pëtr Il’ič Čajkovskij con le classiche coreografie di Marius Petipa e Lev Ivanov per Héloïse Bourdon e Andrea Sarri, poi il rivoluzionario “In The Middle Somewhat Elevated” di William Forsythe, creato per l’Opérà nel 1987 e danzato per la prima volta da una giovane e bravissima Sylvie Guillem.
Stavolta con la colonna sonora di Thom Willems, intepretato da Sofia Rosolini e Antonio Conforti quasi un paradigma dell’intreccio fra danza e sonorità elettroniche, in un gioco di astrazione fondato su un’apparente disequilibrio da cui scaturisce una nuova, sconcertante armonia.
Sulle note della canzone di Jacques Brel, Giorgio Fourés danza l’assolo de “Les Bourgeois” del coreografo belga Ben van Cauwenbergh, che riporta alle atmosfere dell’esistenzialismo francese, con accenti ironici e graffianti nello stile del grande chansonnier, accostato quasi per contrasto al pas de deux dal “Don Quichotte” di Marius Petipa, su musica di Ludwig Minkus, con Roxane Stojanov e Mathieu Contat che chiude in bellezza la prima parte del Gala.