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Grande Prosa 2018-2019: I Promessi Sposi di Michele Sinisi

Dal romanzo di Alessandro Manzoni, I promessi Sposi, adattamento e regia di Michele Sinisi: per una riflessione sul senso della storia e la sua influenza sul destino dei singoli e sul ruolo della Provvidenza

Nell’Isola sotto le insegne del CeDAC – per la Stagione de La Grande Prosa 2018-2019 – “I Promessi Sposi” nella versione di Michele Sinisi, che firma adattamento e regia, ma anche – insieme a Francesco M. Asselta – la scrittura scenica dell’originale trasposizione del romanzo di Alessandro Manzoni, per una riflessione sul senso della storia e la sua influenza sul destino dei singoli e sul ruolo della Provvidenza.

La pièce debutterà in prima regionale mercoledì 23 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, per approdare giovedì 24 gennaio alle 21 al Teatro Civico di Alghero, venerdì 25 gennaio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e sabato 26 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e infine domenica 27 gennaio alle 18 nell’Auditorium Multifunzionale di Arzachena dove inauguerà la stagione di DeaMater (in collaborazione con CeDAC) nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Sotto i riflettori un’affiatata compagnia formata da Diletta Acquaviva, Stefano Braschi, Gianni D’Addario, Michele De Paola, Giulia Eugeni, Francesca Gabucci, Ciro Masella, Stefania Medri, Giuditta Mingucci e Donato Paternoster per dar vita ad un racconto avvincente in cui si mescolano diversi registri e stili, tra hip hop e lirismo, a conferma dell’universalità dei temi e dei caratteri e della straordinaria modernità del capolavoro manzoniano.

Tra la viltà o l’arrendevolezza di Don Abbondio e il l’intelligenza e il rigore di Fra Cristoforo, l’irredimibile Don Rodrigo diventa incarnazione perfino seducente del male, accanto all’irrequieta Lucia, a Renzo e Agnese, la Perpetua, i bravi e l’Innominato – figure di un immaginario collettivo e specchio della società – con i suoi umori e le sue contraddizioni, le ingiustizie e gli abusi di potere, nel Seicento come all’alba del Terzo Millennio – e della complessità della natura umana.

Viaggio tra le righe di un capolavoro del Romanticismo italiano con “I Promessi Sposi”, interessante e originale trasposizione teatrale del romanzo di Alessandro Manzoni (sotto l’egida di Elsinor / Centro di Produzione Teatrale) con adattamento e regia di Michele Sinisi, che firma anche la scrittura scenica insieme con Francesco M. Asselta, per una rilettura in chiave contemporanea dell’opera, in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione de La Grande Prosa 2018-2019 – nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

La pièce debutterà in prima regionale mercoledì 23 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale, per approdare giovedì 24 gennaio alle 21 al Teatro Civico di Alghero, venerdì 25 gennaio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e sabato 26 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e infine domenica 27 gennaio alle 18 nell’Auditorium Multifunzionale di Arzachena dove inauguerà la stagione di DeaMater (in collaborazione con CeDAC) nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Michele Sinisi coglie il nucleo centrale del romanzo e gli snodi narrativi, per trasferirli in una dinamica teatrale in cui ciascun personaggio assume un carattere e un rilievo e “a tutto tondo”, dall’irrequieta Lucia adolescente, ben diversa almeno apparentemente dalla mite fanciulla che cerca rifugio in convento, a un inedito Don Rodrigo femmina, seducente e pericolosa incarnazione del male, simbolo di una perfidia fine a se stessa, di una crudeltà spietata che sfiora i limiti dell’umano.

Focus sulle vite degli ultimi e degli umili nel primo romanzo moderno nella storia della letteratura italiana, in cui i documenti, gli studi e le ricerche d’archivio offrono spunti e materia per la narrazione ma soprattutto illuminano il contesto in cui l’amore contrastato fra due giovani, a causa delle mire e dell’indebita passione del potente di turno, econ la conseguente fuga, tra mille peripezie, diventa il fil rouge intorno a cui si compone un affascinante affresco di varia umanità, tra vizi e virtù.

Figure centrali del racconto, Renzo e Lucia affrontano il mondo e i suoi pericoli, fuori dallo stretto confine del villaggio natìo, soffrono la malinconia dell’esilio e fanno esperienza della malvagità come della bontà, mentre perfino la sciagura della peste, con i suoi cumuli di morti, appare e meno spaventosa della cattiveria e della malizia di chi sceglie deliberatamente la via di una turpe amoralità.

About Eleonora Pisano

Sono una studentessa di beni culturali e spettacolo, appassionata di cinema, arte, musica e teatro. Vivo a Cagliari da un anno e mezzo e adoro scrivere e leggere: mi definisco "una discepola del Vate".

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