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En tus ojos in tournee nell’isola: un omaggio a Piazzolla

Compagnia Naturalis Labor porta un omaggio a Piazzolla che debutterà in prima regionale il 29 gennaio al Teatro comunale Nelson Mandela

Omaggio al grande compositore argentino con “En tus ojos (Piazzolla Tango)” in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione di Danza 2018-2019: l’affascinante creazione del coreografo Luciano Padovani per la Compagnia Naturalis Labor debutterà in prima regionale martedì 29 gennaio alle 21 al Teatro Comunale Nelson Mandela di Santa Teresa Gallura, per approdare l’indomani, mercoledì 30 gennaio alle 21 al Padiglione Tamuli delle ex Caserme Mura di Macomer e giovedì 31 gennaio alle 21 al Teatro Comunale di San Gavino Monreale.

L’intrigante spettacolo ispirato alla vita e all’arte di Astor Piazzolla sarà poi in scena venerdì 1 febbraio alle 21 al Teatro Grazia Deledda di Paulilatino, sabato 2 febbraio alle 21 al Teatro del Carmine di Tempio Pausania e infine domenica 3 febbraio alle 21 al Teatro Civico di Alghero sempre nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna a cura del CeDAC.

En tus ojos (Piazzolla Tango)” è un viaggio nella mente del celebre musicista di origini italiane, nato a Mar del Plata in provincia di Buenos Aires, tra gli artefici del tango nuevo, tra la ricerca dell’ispirazione e le private inquietudini: il protagonista racconta che la sua anima è una misteriosa orchestra e che non sa quali strumenti suoni e strida dentro di sé e che conosce come una sinfonia, sentendo il battito del cuore, il ritmo del tango.

Sotto i riflettori Stefano Babboni, Loredana De Brasi, Jessica D’Angelo, Silvio Grand, Roland Kapidani, Roberta Morselli, Elisa Mucchi e Mirko Paparusso danno frma ad un avvincente racconto per quadri, sul ritmo sincopato e con le suggestioni del pensiero triste che si balla rivoluzionato e trasfigurato da Astor Piazzolla con felici contaminazioni fra spirito del tango e jazz.

Ritratto d’artista con “En tus ojos (Piazzolla Tango)” – originale creazione del coreografo Luciano Padovani per la Compagnia Naturalis Labor – in tournée nell’Isola sotto le insegne del CeDAC per la Stagione di Danza 2018-2019 nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.

Un emozionante racconto per quadri sulle note di Astor Piazzolla, accanto alle musiche di Carlo Carcano, impreziosito dalle scenografie di Mauro Zocchetta e dal disegno luci di Thomas Heuger a sottolineare istanti cruciali e atmosfere di un viaggio nei labirinti della mente del grande compositore argentino, uno tra gli artefici del tango nuevo.

Brani come “Adiós Nonino” e “Libertango”, “Tristezas de un Doble A”, “Muerte del Angel” accanto al “Concierto para Quinteto” e “Las cuatro estaciones porteña” e perfino un’opera surreale come “Maria de Buenos Aires”, mettono in luce le molteplici sfumature del tango, quale piena e intensa espressione dell’animo umano.

Si tratta di una raffinata e evocativa partitura gestuale, scritta sui corpi e le movenze dei danzatori e liberamente ispirata alla figura del compositore argentino, nato in Mar del Plata, in provincia di Buenos Aires, da genitori di origine italiana, allievo di Alberto Ginastera e di Nadia Boulanger a Parigi, al suo precoce e innegabile talento, riconosciuto e apprezzato da Carlos Gardel e Aníbal Troilo e al suo spirito rivoluzionario in bilico fra tradizione e innovazione.

Una pièce visionaria che indaga l’universo dell’artista seguendo le tracce della sua movimentata esistenza da New York a Buenos Aires a Parigi dove la sua insegnante, la celebre pianista e compositrice Nadia Boulanger, ne riconfermò la vocazione e il talento, invitandolo a seguire la sua naturale e spiccata inclinazione per il “pensiero triste che si balla” – secondo le felice definizione di Enrique Santos Discépolo, che ne riassume la malinconia e il fuoco, la sensualità e il pathos.

La bellezza struggente del tango argentino quasi più una “poetica” che non semplicemente un ballo, ormai popolarissimo a tutte le latitudini, o una musica con i suoi accenti sincopati, ora vertiginosa e impaziente, ora triste e dolcissima, specchio delle passioni e dei sentimenti più privati e insieme universali rivive sul palco nelle suggestive geometrie in movimento, nelle forme plastiche, nelle acrobatiche figure del tango come nelle eleganti, ardue e intimistiche sequenze di danza contemporanea.

E’ la sintesi folgorante e riuscita di due linguaggi, ripensati ed elaborati in una nuova grammatica dei corpi, in cui affiorano gli opposti impulsi di eros e thanatos, l’energia pulsante e prorompente e il tormento e il “dramma” di un artista quasi «perseguitato dalle sue stesse note».

Parole emblematiche che riflettono la condizione del compositore argentino, che è poi la condizione stessa dell’artista, immaginato da Luciano Padovani come imprigionato nella sua stessa arte, quasi vittima del proprio talento, ma anche ferocemente proiettato verso nuove ispirazioni, per dar forma a nuove creazioni con la sua cifra inconfondibile e la sua idea del tango.

E ancora appare una misteriosa creatura femmnile, una sorta di musa ispiratrice, cui il protagonista si abbandona, o si sottrae: «En tus ojos, nei tuoi occhi, vedo la passione, scruto l’orizzonte, immagino la musica. Sei la mia musa o il mio tormento?». Quell’incertezza, qualla vaga insoddisfazione che lo spinge verso l’ignoto, un altrove sconosciuto, è simboleggiata da una barchetta di carta, apparsa sulla sua scrivania all’inizio dello spettacolo, a rappresentare la sua voglia di ‘emigrare’: «Ho voglia di stare sempre in un altro posto, lontano da qui. Non chiedetemi perché creo, mi chiedo perché esisto».

Tra i più importanti e significativi musicisti del XX secolo – in Argentina e nel mondo Astor Piazzolla ha trasfigurato il tango, cogliendone l’essenza per trasformarlo in un linguaggio universale, capace di trasformarsi e dialogare con altri generi e stili musicali e non solo senza perdere la matrice popolare e la metrica danzante.

Nella sua intensa carriera ricca di successi, con fortunate tournées in Sud America, negli Stati Uniti e in Europa, il compositore argentino ha collaborato con artisti ed ensembles diversissimi – da Amelita Baltar e Lalo Schifrin al jazzista statunitense Gerry Mulligan (con cui ha inciso l’album “Summit-Reunion Cumbre” cui si ispira un nuovo progetto del sassofonista Javier Girotto, prossimamente nell’Isola per il Jazz Club Network del CeDAC) e in Italia Tullio De Piscopo, Pino Presti e le cantanti Mina e Milva.

Luciano Padovani ricorda che la danza è, in fondo, un naturalis labor: un ‘lavoro’ del corpo, paziente e necessario, quotidiano e faticoso, caratterizzante e costruttivo; ‘naturale’ come un gesto, come il corpo che lo produce, come l’occhio che lo vede, come il tempo che lo consuma e insieme condizione dell’artista e funzione sociale, ricerca di semplicità e di immediatezza. Il resto è forma. quasi a illustrare il nome della compagnia Naturalis Labor, da lui fondata insieme con Francesca Mosele nel 1988 e fin da subito vincitrice, con lo spettacolo “Taigà” (1989), del primo premio al Concorso Internazionale di Coreografia “Città di Cagliari”.

Tra le tournées in Italia e in Europa, Naturalis Labor con sede a Vicenza (riconoscita e sostenuta dal MiBAC e dalla Regione Veneto, dalla Provincia e dal Comune di Vicenza, dal Comune di Comacchio e da Arco Danza), porta avanti un percorso di ricerca sulla danza contemporanea e sul tango, con incursioni e contaminazioni con i nuovi linguaggi dell’arte e collabora con importanti realtà e istituzioni come il Teatro Olimpico di Vicenza e il Festival Oriente Occidente, e ancora Operaestate Festival, AbanoDanza, Pergine Spettacolo Aperto, Festival d’Autunno, Segni Barocchi e Concerti in Villa.

In “En tus ojos (Piazzolla Tango)” dopo “La Catedral” e il recente e applauditissimo “Romeo y Julieta Tango”, Luciano Padovani e la sua compagnia danno vita ancora una volta a uno spettacolo dove la danza e il tango si fondono in un unica drammaturgia, per raccontare Astor Piazzolla e la sua musica.

Tanto sono durati gli applausi per questo spettacolo di forte spessore emotivo. Le musiche di Piazzolla si alternano a composizioni originali dando vita (tra danza e tango) ad un Piazzolla inquieto, un artista in crisi creativa, perseguitato dalle sue stesse note. C’è tutta l’ambiguità della sua vita vissuta in bilico tra tradizione e innovazione.

C’è la sua visione del tango e della musica. Non si tratta del solito e già visto spettacolo di tango: Padovani ci racconta, ci stupisce, con un immaginario che, complice la danza, va al di là del tecnicismo e della passionalità del tango. Uno spettacolo intimo e forte, che ha meritato i lunghi applausi.

Dopo il recente e applauditissimo “Romeo y Julieta Tango”, Luciano Padovani con la sua compagnia tornano con un nuovo spettacolo che vuole essere un omaggio ad Astor Piazzolla, l’autore di tango più conosciuto al mondo.Ma è un Piazzolla travagliato quello che Padovani ci racconta, inseguito dai suoi stessi pensieri. Perseguitato dalle sue stesse note.

About Eleonora Pisano

Sono una studentessa di beni culturali e spettacolo, appassionata di cinema, arte, musica e teatro. Vivo a Cagliari da un anno e mezzo e adoro scrivere e leggere: mi definisco "una discepola del Vate".

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