Nuova frontiera dei rilevatori satellitari per voli più sicuri che sta per essere avviato in Sardegna con il progetto Bat
Un sistema di rilevazione satellitare e navigazione aerea in grado di funzionare anche senza il segnale Gps: è il progetto Bat, nuova frontiera dei rilevatori satellitari per voli più sicuri che sta per essere avviato in Sardegna, dove è stato presentato da tutti i partner, presenti la ministra della Difesa Elisabetta Trenta, il premier di Malta Joseph Muscat, il governatore della Sardegna Francesco Pigliaru e il presidente del Dass Giacomo Cao.
Al Bat partecipano infatti la società maltese Wes Trade con le italiane Gem Elettronica e Lion Consulting, il colosso europeo Airbus, di concerto con il Distretto Aerospaziale della Sardegna (Dass). Un momento importante per saldare “la cooperazione del nostro Paese con Malta”, ha esordito Trenta. E, se la ricerca andrà a buon fine, sarà proprio l’Isola ad ospitare l’azienda produttrice, con tutto quello che significa in termini di ricadute economiche e nuovi posti di lavoro.
Muscat, da parte sua, ha evidenziato le molteplici prospettive di cooperazione tra le due isole, auspicando che possano approfondirsi sempre di più, soprattutto in settori ad alta innovazione. Il presidente del Dass, Giacomo Cao, ha sottolineato “lo sforzo profuso dal Distretto sardo in poco più di cinque anni di vita, risultato decisivo sia per la crescita del settore aerospaziale in Sardegna sia per il contributo che le azioni poste in essere potranno dare al sistema Paese”.
Il progetto si articola in sette fasi: progettazione del sistema integrato complesso; realizzazione meccanica del sistema integrato; programmazione del software di controllo; realizzazione di una infrastruttura di test presso l’aeroporto scelto; esecuzione delle prove e sperimentazione attraverso test; registrazione e analisi dei risultati; sintesi dei risultati e contributo all’innovazione ottenuto.