Così creai la chitarra di Lou Reed. C’è tanto da inventare e creare come designer: il racconto di Lorenzo Palmeri
La sua chitarra in alluminio ‘Paraffina Slapster’ è diventata un oggetto cult perché ha accompagnato Lou Reed nel suo tour mondiale. Lorenzo Palmeri, il “designer architetto” e musicista italiano si racconta agli studenti dello Ied di Cagliari. Sollecitato dal giornalista Paolo Casicci fa rivivere l’emozione di quando il suo oggetto di design suscitò un grande interesse nel grande rocker scomparso nel 2013. Un oggetto fortunatissimo, nato sotto i migliori auspici.
“Appena disegnato è entrato nel museo del Design e poi in altri sei in tutto il mondo – ricorda Lorenzo Palmeri – poi la telefonata dall’America: era il manager di Lou Reed. Il musicista voleva conoscermi e provare la chitarra. Sono arrivato in ritardo pensando a uno scherzo ma lui, il mito, era lì. Ha comprato la chitarra affermando: ‘That’s my guitar’, mi ha fatto sussultare d’orgoglio”. Rispondendo alle domande del giornalista, ha voluto rievocare quel momento significativo della sua brillante carriera tra Milano e il mondo, durante il primo Open Day del 2019 allo Ied Cagliari, l’Istituto Europeo di Design guidato da Monica Scanu.
Occasione per illustrare tutte le offerte formative delle quattro aree Design – Product e Interior – Moda e Media, i corsi di specializzazione e tutte le novità. La chitarra è stata disegnata nel 2006 per la Noah guitars. “Ho studiato la relazione tra musicista e strumento e ho disegnato una chitarra da indossare – spiega a ragazze e ragazzi – da qui è nata idea del buco nella maniglia che rende la chitarra maneggevole e comoda da imbracciare – spiega ancora – poi ho inserito un oggetto che serve a allungare il suono delle note, la leva del sustain”.
Ma la sua innovazione non è solo per chitarristi. Il designer milanese ha creato la ‘Paraffina Slapster’ anche in versione quattro corde, per i bassisti. E Saturnino, il bassista di Jovanotti, se la porta in giro nei suoi tour. Poi Palmeri si rivolge ai giovani. “Mai come ora il mondo ha bisogno di essere ri-progettato. C’è tanto da inventare”.