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“L’Italia che non si vede” ritorna a Carbonia

Da giovedì 28 marzo torna a Carbonia la rassegna “L’Italia che non si vede”, organizzata dal Circolo ARCI “La Gabbianella Fortunata” – in collaborazione con il Centro Servizio Culturali di Carbonia della Società Umanitaria

A partire da giovedì 28 marzo ritorna a Carbonia la rassegna “L’Italia che non si vede”, giunta alla sua ottava edizione, organizzata dal Circolo ARCI “La Gabbianella Fortunata” insieme al Centro Servizio Culturali di Carbonia della Società Umanitaria. La Rassegna, che quest’anno si articola in Città in cinque appuntamenti, è promossa dall’UCCA, Unione Circoli Cinematografici ARCI, e intende dare visibilità a tutte quelle opere che hanno voluto raccontare l’Italia nella sua conformazione e nelle sue trasformazioni storiche, sociali e politiche e proporre le pellicole troppo spesso estromesse dai circuiti commerciali ma che per ragioni distributive non hanno trovato adeguato spazio presso le sale cinematografiche, nonostante i riconoscimenti dei festival internazionali e le recensioni positive della stampa specializzata. Come ogni anno, anche nel 2019, “L’italia che non si vede” prevede all’interno del suo cartellone film presentati nei festival cinematografici più importati, come ad esempio, Venezia, Cannes, Locarno e Berlino.

Nella sua versione carboniense le proiezioni, tutte alle ore 21 e a ingresso gratuito, si terranno presso la Sala Fabio Masala, all’interno dello spazio Ex-Dì’ Memorie in Movimento – La Fabbrica del Cinema, in piazza Sergio Usai, e presso la Casa del Popolo in Via Barbagia 11.

Il primo appuntamento de “L’Italia che non si vede” è previsto per giovedì 28 marzo, alla Fabbrica, del Cinema con la proiezione de “Il Clan dei ricciai” di Pietro Mereu alla presenza dell’autore. “Il Clan dei ricciai” è la storia di un gruppo di pescatori di Cagliari che hanno avuto problemi con la giustizia in passato. Il boss di questo clan è Gesuino Banchero, disposto a dare un’altra occasione a questi uomini, offrendo loro la possibilità di condurre la propria vita in modo onesto e aiutandoli ad integrarsi nuovamente nella comunità.

Il secondo appuntamento sarà il giorno successivo, venerdì 29 marzo, presso la Casa del Popolo in via Barbagia 11, con “Le Cicale” di Emiliano Mancuso e Federico Romano. “Le cicale” è un viaggio intimo nella vita di chi, già andato in pensione o in procinto di andarci, si ritrova a lottare ancora per sopravvivere, perché lo stato sociale oggi non basta più a garantire una serena ‘età del riposo’. Un racconto corale, dove attraverso le voci di queste ‘cicale’ loro malgrado, ci troviamo di fronte una possibile verità, che il futuro dei giovani sarà molto simile al presente dei vecchi.

Il terzo appuntamento avrà luogo giovedì 4 aprile, alla Fabbrica del Cinema con “Arrivederci Saigon” di Wilma Labate. Cinque giovani ragazze, armate di strumenti musicali e voglia di cantare, partono dalla provincia toscana per una tournée in Estremo Oriente. Sognano il successo, ma si ritrovano in guerra. È il 1968 e la guerra è quella vera del Vietnam. Dopo cinquant’anni Le Stars raccontano la loro avventura tra soldati americani, basi sperdute nella giungla e musica soul.

Giovedì 11 aprile, alla Fabbrica del Cinema, sarà la volta di “Sembra mio figlio” di Costanza Quatriglio. Scappato dall’Afghanistan quando era ancora un bambino, Ismail vive in Europa con il fratello Hassan. La madre, che non ha mai smesso di attendere notizie dei suoi figli, oggi non lo riconosce. Dopo diverse e inquiete telefonate, Ismail andrà incontro al destino della sua famiglia facendo i conti con l’insensatezza della guerra e con la storia della sua gente, il popolo Hazara.


Il quinto e ultimo appuntamento, sempre alla Fabbrica del Cinema, è giovedì 18 aprile con “La Terra dell’Abbastanza” di Damiano e Fabio D’Innocenzo. Mirko e Manolo sono due giovani amici della periferia di Roma. Bravi ragazzi, fino al momento in cui, guidando a tarda notte, investono un uomo e decidono di scappare. La tragedia si trasforma in un apparente colpo di fortuna: l’uomo che hanno ucciso è un pentito di un clan criminale di zona e facendolo fuori i due ragazzi si sono guadagnati un ruolo, il rispetto e il denaro che non hanno mai avuto. Un biglietto d’entrata per l’inferno che scambiano per un lasciapassare verso il paradiso.

Nel corso dei mesi di aprile e maggio altri appuntamenti della Rassegna si terranno presso i Circoli Arci “Il Calderone” di Sant’Antioco e “Cic Arci” di Iglesias e presso la Casa del Popolo di Carbonia, ancora in collaborazione con il CSC Carbonia della Società Umanitaria – Fabbrica del Cinema.

About Federico Montaldo

Studente di Lingue e Comunicazione, appassionato di cinema, musica e fotografia.

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