Al teatro Massimo di Cagliari va in scena lo spettacolo “Winston vs Churchill” con Giuseppe Battiston e Maria Roveran, per la regia di Paola Rota
Da mercoledì 20 marzo fino a lunedì 25, al teatro Massimo di Cagliari, andrà in scena lo spettacolo “Winston vs Churchill” per la stagione de La Grande Prosa & Teatro Circo organizzata da CeDAC nell’ambito del Circuito Multidisciplinare dello Spettacolo in Sardegna.
Paola Rota dirige Giuseppe Battiston e Maria Roveran nella pièce “Winston vs Churchill”, adattamento teatrale di “Churchill, il vizio della democrazia” libro di Carlo G. Gabardini che per primo ha tracciato il profilo dello statista inglese tra lucide analisi politiche e debolezze umane.
L’opera propone un focus su una delle figure più emblematiche della storia del Novecento, capace di influire tanto sul destino della Gran Bretagna, quanto sull’intero assetto europeo. Churchill fu primo ministro inglese dal 1940 al 1945 e successivamente dal 1951 al 1955; membro del Parlamento dal 1900 al 1922 e dal 1924 al 1964 e per quindici anni leader del partito conservatore; tra le voci più critiche rispetto alla Germania hitleriana.
Giuseppe Battiston presta corpo e voce all’uomo politico ormai profondamente segnato dagli eventi storici e personali, che lo costringono alla poltrona del salotto di casa – di cui il palco restituisce un timido accenno, senza eccessivi fronzoli o lussi – dove risulta impossibile non fare i conti coi demoni del passato: tra rievocazioni storiche, scelte temerarie e gloriose nonché sconfitte personali.
Dal soggiorno della dimora in cui risiede, malaticcio, accudito da una giovane e idealista infermiera interpretata da Maria Roveran, il Churchill-Battiston inganna il trascorrere del tempo ripercorrendo la sua vita tra irriverenti flashback di conversazioni telefoniche avute anni prima e da cui si sono decise le sorti del mondo, lungimiranti indagini politiche, interrogativi sull’uomo, sul Churchill-marito e soprattutto padre, il tutto annacquato da fiumi di whisky tracannato, senza risparmiarsi, tra uno sbraito e l’altro, un colpo di tosse, una boccata di sigaro e un abbiocco, costantemente in bilico tra momenti di lucidità da un lato e la dimensione onirica, dall’altro.
Attimi di lucida follia contribuiscono a rendere il lavoro sul personaggio credibile e ironico, fedele all’originale, con i suoi vizi, le sue frustrazioni e contraddizioni, il suo sense of humor, la sua irascibilità, gli ideali apparentemente perduti, i suoi antichi discorsi sull’Europa che è lì da venire, regalando al pubblico l’immagine dell’icona che è diventato, nel suo essere antesignano rispetto all’ordine futuro.
È un Churchill contemporaneo quello che domina la scena, spregiudicatamente ironico, capace di scuotere le coscienze a suon di stigmatizzazioni e di rivolgersi direttamente all’umanità che abita il nostro tempo.
Una curiosità, Giulia Sanna lo ha visto lo spettacolo?
Buona giornata.
Carlo Antonio
Le confermo che l’ha visto!