Una collaborazione di lunga durata volta alla costituzione di quattro centri di ricerca di eccellenza nel Mezzogiorno per uno sviluppo sostenibile, ambientale ed economico, in Italia e nel mondo
Lecce, 24 marzo 2019 – Il Presidente del Consiglio Nazionale delle
Ricerche (CNR), Massimo Inguscio, e l’Amministratore Delegato di Eni,
Claudio Descalzi, dando seguito all’incontro dello scorso maggio,
hanno firmato oggi un Joint Research Agreement (JRA) per l’istituzione
di quattro centri di ricerca congiunti localizzati nel Mezzogiorno,
alla presenza del Presidente del Consiglio dei Ministri Giuseppe
Conte, del Ministro per il Sud Barbara Lezzi e del Presidente della
Regione Puglia Michele Emiliano. I ricercatori dei laboratori,
istituiti presso centri operativi o di ricerca già esistenti,
lavoreranno insieme in quattro aree fondamentali, vale a dire per la
decarbonizzazione del settore energetico e uno sviluppo sostenibile,
la promozione dell’economia circolare e della bioeconomia e per lo
sviluppo di sistemi idrici e tecniche di agricoltura innovativi e
sostenibili, ovvero in sintesi:
• Studio dei cambiamenti climatici nell’ Artico a Lecce;
• Energia pulita da fusione a confinamento magnetico a Gela;
• Gestione sostenibile e innovativa del ciclo dell’acqua
in Basilicata;
• Sviluppo di un’agricoltura a basse emissioni di CO2 a Portici.
Tutti i centri saranno dotati di laboratori dedicati in cui sviluppare
i progetti di ricerca, definiti e concordati da CNR ed Eni in termini
di obiettivi, attività e risorse.
Le attività di ricerca congiunte del laboratorio Eni-CNR a Lecce,
presso l’Istituto CNR Nanotec, saranno dedicate ad analizzare e
quantificare i processi climatici legati alla destabilizzazione della
criosfera artica, in particolare del permafrost, e della valutazione
degli effetti del suo scongelamento sull’oceano artico. Questi
processi, estremamente rilevanti, sono in grado accelerare l’attuale
riscaldamento del pianeta e di peggiorare la qualità dell’ambiente. Lo
sforzo congiunto Eni-CNR porterà a costituire il primo laboratorio
italiano per lo studio integrato della criosfera terrestre artica, che
utilizzerà misure in campo, osservazioni satellitari e modellistica
numerica.
Il centro Eni–CNR di Gela “Ettore Maiorana” sulla fusione sarà
orientato alla ricerca di avanguardia sulle caratteristiche dei
plasmi, dei magneti superconduttori, e sulle caratteristiche delle
centrali che possono sfruttare le proprietà dei materiali e i vantaggi
del processo di fusione. Il centro svilupperà competenze anche sul
fronte del trasporto e dello stoccaggio della potenza elettrica,
interfacciandosi con centri CNR che già operano in questi campi in
Sicilia. L’attività di collaborazione Eni–CNR prevede lo sviluppo di
competenze e know-how tecnologico, di tecniche innovative e di
metodologie di validazione per la fusione, attraverso l’integrazione
di competenze dei centri di ricerca di eccellenza del CNR con Eni.
Il Centro Eni-CNR “Acqua” di Metaponto si prefigge di incrementare le
conoscenze scientifiche promuovendo soluzioni e tecnologie innovative
in grado di aumentare la produttività e l’efficienza dell’uso
dell’acqua nel comparto agricolo e di mitigare gli impatti crescenti
della siccità nel Mediterraneo e in altre aree strategiche come Corno
d’Africa, Sahel, Medio Oriente.
Nel polo di ricerca agrario del CNR di Portici, nell’ottica della
circolarità, saranno sviluppati progetti dedicati allo studio della
decarbonizzazione in ambito agricolo e degli scarti da biomasse, da
utilizzare come materia prima per la produzione di biocarburanti nelle
bioraffinerie Eni. Al tempo stesso studi e progetti per
l’intensificazione e allo sviluppo dell’agricoltura sostenibile,
attraverso l’uso multifunzionale del territorio e la diversificazione
delle coltivazioni a supporto della bioeconomia, in linea con i
principali obiettivi di sviluppo sostenibile delle Nazioni Unite e con
i programmi di ricerca europei sulla bioeconomia e l’agri-food.
L’Amministratore Delegato di Eni Descalzi ha commentato: “La
collaborazione con CNR si inquadra nella strategia Eni di forte
cooperazione con l’eccellente sistema della ricerca italiano. Siamo
orgogliosi di avere all’attivo 9 accordi strategici con le principali
università ed enti di ricerca del paese, per un investimento di più di
67 milioni di euro, evidenziando il nostro impegno nel campo della
Ricerca e Sviluppo”.
Afferma il Presidente del CNR Inguscio: “L’accordo tra Eni e CNR
rappresenta un esempio unico di alleanza fra una grande azienda e
l’ente di ricerca più importante in Italia per numero di ricercatori e
brevetti, premi ERC vinti che permetterà di fare sinergia sulle
conoscenze reciproche e nei laboratori congiunti sul territorio.
Questa alleanza produrrà innovazioni di ricerca e tecnologiche su
scala industriale nel Mezzogiorno con benefici scientifici anche in
altre zone dell’Italia e del Mondo. I ricercatori del CNR e di Eni
lavoreranno assieme allo sviluppo di quattro aree fondamentali per la
decarbonizzazione del settore energetico, la promozione dell’economia
circolare e della bioeconomia, a sostegno di sistemi idrici più
efficienti e di tecniche di agricoltura innovativi in linea con i
principali obiettivi di sviluppo sostenibile dell’Agenda 2030 delle
Nazioni Unite e al tempo stesso per promuovere soluzioni e mitigare
gli impatti crescenti della siccità nel Mediterraneo e in aree
geografiche strategiche del Corno d’Africa, Sahel, Medio Oriente”.