Lo studio della lingua sarda apre una nuova collana della casa editrice Lincom
La casa editrice internazionale tedesca Lincom apre una nuova collana dal titolo “Grammar Surveys” e pubblica con il numero 1 la ricerca “Il latino è lingua dei Sardi – Su latinu est limba de sos Sardos – latinum lingua sardorum est” dì Bartolomeo Porcheddu. Il libro è composto di 312 pagine con modifiche e integrazioni rispetto all’edizione precedente autoprodotta. La tesi di Porcheddu è nota: secondo i suoi studi il sardo sarebbe nato prima del latino. “In quest’opera – spiega l’autore – sono messe in rilievo le migliaia di corrispondenze tra il sardo e il latino che dimostrano in modo scientifico e quindi inequivocabile che si tratta della stessa lingua. Ogni esempio relativo al latino è preso da testi di autori antichi, dei quali si indica a piè di pagina il titolo dell’opera, il capitolo o libro e il paragrafo”.
Un dibattito sempre aperto: “Molti studiosi della lingua latina – insiste Porcheddu – hanno affermato che i ‘casi’ sono presi dalla lingua greca e che il sardo è la lingua che più di altre si avvicina al latino, ma nessuno di loro si è posto le cinque domande di rito: chi, dove, come, quando e perché? Questo libro dà le risposte a questi cinque quesiti. Quello che fino ad ora nessuno era riuscito a rilevare è il dato che la lingua latina era una lingua standardizzata, ovverosia costruita artificialmente”.
L’autore anticipa una curiosità: “Pochi sanno che in latino esiste il verbo “sardare, io sardo…”, che è coniugato solo con i tempi semplici (poiché non ha subito la standardizzazione dei costruttori statuali della lingua latina che hanno trasformato i tempi composti sardo-latini in sintetici per adeguarli alla lingua greca), e significa “avere l’intelletto fino come un Sardo”. Che cosa ci fa un verbo del genere nella lingua latina? È chiaro che si tratta di un verbo autoreferenziale dei Sardi che hanno conquistato nell’antichità il Latius Vetus (ndr l’antico Lazio)”.