Abbiamo intervistato Rossella Faa in occasione dell’unica replica dello spettacolo “Cose di Ammore” al Teatrexmà di Cagliari
È andata in scena sabato 20 aprile alle 21:00, sul palco del TeatrExmà di Cagliari, l’ultima replica dello spettacolo “Cose di Ammore” scritto e interpretato da Rossella Faa e musicalmente accompagnato da Giacomo Deiana alla chitarra e da Nicola Cossu al contrabbasso.
TeatrExma – un teatro per tutte le stagioni ̶ la cui stagione teatrale è ormai giunta alla sua seconda edizione ̶ nasce grazie alla collaborazione tra il Teatro dallarmadio e il Consorzio Camù e viene ospitato all’interno dell’EXMA di via San Lucifero.
Unica Radio ha raggiunto l’artista poco prima che calcasse il palco, contribuendo ad allentare la tensione pre-esibizione con una bella intervista sul tema amoroso. “A” come “ammore”, come si dice in Sardegna, raddoppiando la “m”. «Una cosa difficilissima» ci conferma Rossella che ha amato in prima persona e che ha osservato gli altri farlo, cosa che le ha permesso di imparare tantissimo.
Lo spettacolo di Rossella Faa
Il suo spettacolo cantato e recitato, questa volta in italiano, anche se non mancano gli intercalari in sardo, voleva essere una declinazione di tutte le forme possibili di amore: da quello che si prova per l’amante, all’amore per la vita o per il proprio lavoro. «Ma non ci sono riuscita. Lo dico subito! A inizio spettacolo! Alla fine parlo solo dell’amore per i pivelli! Del resto, c’era troppo da dire…»
Con Rossella si parla di tutto: di come sono diverse dagli uomini, le donne, nell’approccio all’amore, «siamo pallose, complichiamo tutto, siamo sempre lì a chiederci se è vero amore» e di quanto i maschi vivano bene nella loro semplicità, che si tratti di amore o meno. Un’artista a 360° capace di cantare, recitare, suonare, approfondire i temi più o meno complessi dell’esistenza con una semplicità invidiabile e in più, divertendo il pubblico. Perché lo spettacolo di Rossella fa soprattutto divertire, di più, ridere a crepapelle. Del resto, non ci aspettavamo niente di diverso da un’artista a cui, quando sorride, ridono prima gli occhi.