rotte mediterraneo

In viaggio con Medea: sulle rotte del mito nel mediterraneo

Secondo appuntamento del ciclo di incontri “Il Mediterraneo al centro degli incroci di civiltà”: “In viaggio con Medea: sulle rotte del mito tra il Mediterraneo e il Caucaso”.

“In viaggio con Medea: sulle rotte del mito tra il Mediterraneo e il Caucaso”, è il titolo del secondo appuntamento (domani 7 maggio) organizzato per la serie di incontri “Il Mediterraneo al centro degli incroci di civiltà”.

Torna quindi, con il secondo appuntamento, martedì 7 maggio a Cagliari presso la sede della Fondazione di Sardegna, il ciclo di con­ferenze “Il Mediterraneo al centro degli incroci di civiltà”. 

Protagonista anche questa volta una personalità di altissimo profilo, Giorgio Ieranó professore universitario ma anche autore di numerosi libri di successo, firma de La Stampa e affascinante divulgatore, che ci condurrà sulle tracce di uno dei più affascinanti miti antichi della cultura classica: Medea, gli Argonauti e la ricerca del Vello d’oro.

La serie di incontri organiz­zati nell’ambito della mostra  “Le Civiltà e il Mediterraneo” – aperta al pubblico fino al 16 giugno nella doppia sede di Palazzo di Città e del Museo Archeologico Nazionale di Cagliari – vede infatti nelle veste di relatori importanti personalità del panorama archeologico, culturale ed accademico italiano ed inter­nazionale che arricchiranno, fino a giugno 2019, il pro­gramma de “I Pomeriggi della Fondazione”, i momenti di approfondimento culturale proposti dalla Fondazione di Sardegna.

L’iniziativa si svolge in stretta collaborazione con gli altri promotori della grande mostra inter­nazionale recentemente inaugurata – la Regione Sardegna, il Mibac-Polo Museale della Sardegna, i Musei Civici di Cagliari ed il Museo Statale Ermitage, con il supporto di Ermitage Italia – e che ha portato a Cagliari un corpus espositivo di oltre 550 reperti provenienti da prestigiosi musei internazionali, quali il Museo Statale Ermitage di San Pietroburgo, il Museo Nazionale del Bardo di Tunisi, il Museo Archeologico di Salonicco, il Museum for Pre-and Early History di Berlino e da istituzioni museali italiane come il Museo Archeologico Nazionale di Napoli  e i Musei Archeologici Nazionali di Cagliari, Sassari e Nuoro.

Dopo il grande successo riscosso dall’intervento della Direttrice del Museo Nazionale del Bardo Fatma Naït Yghil, si cambia orizzonte con Giorgio Ieranò, Professore Ordinario di letteratura greca dell’Università degli Studi di Trento, autore dell’intervento “In viaggio con Medea: sulle rotte del mito tra il Mediterraneo e il Caucaso”. A moderare il suo intervento Marco Giuman,Professore Associato di archeologia classica presso l’Università di Cagliari.

Grande conoscitore della cultura greca antica e della sua tradizione lirica e letteraria, autore di numerose pubblicazioni sull’argomento, Ieranò accompagnerà il pubblico in un intenso viaggio alla scoperta dei luoghi e della storia di una delle figure femminili più controverse di tutta la letteratura antica.

In Arcipelago. Isole e miti del Mare Egeo, sua ultima fatica letteraria che sta riscuotendo un grandissimo consenso di pubblico, il professore offre spunti molto interessanti a sostegno di quanto il Mediterraneo ed i suoi mari furono non solo crocevia di scambi, di culture e di civiltà, ma anche di storie e di racconti; esempio lampante ne sono l’Egeo e le sue isole, le terre dei tanti miti che hanno attraversato i secoli per giungere, carichi di tutto il loro fascino e della loro complessità fino ai giorni nostri.

Non solo l’Egeo, ma anche il Mar Nero e le sue coste – l’odierno Caucaso – sono terre mitiche, che spesso ritornano nei racconti delle gesta di dei ed eroi. Terre lontane e misteriose per gli stessi greci, terre di confine popolate di personaggi leggendari: è proprio in Colchide che Frisso, figlio di Atamante e Nefele, dea delle nuvole, giunge a dorso di un magico montone volante con il vello d’oro, e fu la Colchide a dare i natali a quella giovane donna, maga potente, che proprio alle vicende del Vello d’Oro e degli Argonauti vedrà legata la sua vita e la sua tragedia rendendo immortale la regione nell’immaginario collettivo.Un racconto che come la mostra “ Le Civiltà e il Mediterraneo” – che propone al pubblico eccezionali reperti provenienti dalle terre del Caucaso – mette in luce le connessioni esistenti fin dall’antichitàe la circolazione culturale sviluppata tra Mediterraneo e aree del Mar Nero. 

Figlia di Eete, re della Colchide, Medea è indubbiamente uno dei personaggi più controversi della mitologia greca. Sua madre era Ecate, potente maga che uccise il padre per unirsi allo zio Eete; suasorella, Circe, stregò i compagni di Ulisse avendo ereditato, come  Medea, i poteri della madre.Figura tragica, la giovane Medea trasforma la sua personalità nel corso racconto mitologico, dove si intrecciano avventura, pietà, passione, amore tradimento e vendetta. Fondamentale sarà l’incontro con Giasone, appena sbarcato con i suoi compagni in Colchide alla ricerca del mitico vello d’oro. 

Prossimi appuntamenti con il ciclo di conferenze, da segnare in agenda, saranno con l’ormai famosodirettore del Museo Archeologico Nazionale di Napoli Paolo Giulierini “Il MANN e il Mediterraneo” (22 maggio) e con il professor Fredrick Mario Fales dell’Università di Udine, grande assiriologo, che parlerà de “ Gli Shardana e i popoli del mare” (5 giugno).

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About Federico Montaldo

Studente di Lingue e Comunicazione, appassionato di cinema, musica e fotografia.

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