Mercoledì 15 maggio, a Cagliari, la presentazione del volume “Sussidiarietà e… giovani al Sud – Rapporto sulla sussidiarietà 2017/2018 a cura della Fondazione per la Sussidiarietà.
Mercoledì 15 maggio, alle ore 15, Liceo Scientifico Statale “A. Pacinotti”, in via Liguria a Cagliari, sarà presentato il volume: “Sussidiarietà e… giovani al Sud – Rapporto sulla sussidiarietà 2017/2018 a cura della Fondazione per la Sussidiarietà.
Il rapporto sarà presentato da Giorgio Vittadini (Presidente Fondazione per la Sussidiarietà). Intervengono: Carlo Borromeo (Presidente Fondazione con il SUD), Mauro Carta (Presidente ACLI Cagliari) e Raimondo Schiavone (Presidente Centro Italo Arabo e del Mediterraneo). Conclude Antonello Cabras (Presidente Fondazione di Sardegna). Introduce e modera Paola Appeddu (Cooperativa San Camillo De Lellis – Centro di educazione allo studio “Gli improbabili”).
Giorgio Vittadini sottolinea come il Rapporto Sussidiarietà e… giovani al Sud abbia preso le mosse da una grande premessa, rimasta nascosta per troppo tempo nel dibattito pubblico: la ripresa dell’Italia è la ripresa del suo Meridione.
“Una battaglia – evidenzia – che riteniamo sia ancora tutta da giocare. Come? Prima di tutto cambiando prospettiva: il Sud Italia non è una periferia, ma è il centro di una delle aree di maggiore interesse al mondo, quella del Mediterraneo. Inoltre, mettendo in campo un nuovo modello di sviluppo: sostenibile, sussidiario e animato da “attori sistemici”, soggetti capaci di catalizzare intorno a sé altri attori – pubblici, privati, profit e non profit – nei diversi settori e livelli di governance”.
Paola Appeddu, dal suo canto, evidenzia l’importanza dell’evento di Cagliari: “Abbiamo voluto promuovere questo dibattito per approfondire conoscenze e prospettive in cui anche la nostra regione può avere un ruolo importante. Lo studio che presentiamo ci è apparso uno strumento utile perché pur non negando i problemi, individua nuove strade di sviluppo che mettono al centro il capitale umano dei giovani e il loro protagonismo”.
SINOSSI
Il Rapporto Sussidiarietà e… giovani al Sud propone una lettura originale dei problemi e delle opportunità di sviluppo del Meridione d’Italia. Le difficoltà sono talmente radicate nel tempo e numerose, che individuare linee di intervento efficaci appare una missione davvero difficile. Vi è però un elemento che emerge per importanza e che può ancora coinvolgere e appassionare tutti: la possibilità concreta per i giovani del Mezzogiorno di costruire il proprio futuro e il loro territorio.
Da questa possibilità scaturisce l’opzione strategica di fondo espressa nella presente indagine: investire sui giovani e sul loro capitale umano.Per perseguire adeguatamente tale opzione occorre innanzitutto una “scossa”, un cambiamento del punto di vista: il Sud Italia non più periferia, bensì, secondo un’intuizione secolare e un dato geografico, centro. In particolare, il centro di una delle aree di maggiore interesse al mondo, il bacino del Mediterraneo. E, con tale cambiamento del punto di vista, occorre anche un radicale mutamento del modello di sviluppo, che deve essere sostenibile, sussidiario, e deve far leva su “attori sistemici”, soggetti capaci di catalizzare intorno a sé altri attori – pubblici, privati, profit e non profit – nei diversi settori e livelli di governance, nell’interesse dell’intero sistema. Questa è la strada per un Mezzogiorno protagonista: ne deriverà un beneficio per tutto il Paese.