Celebriamo gli ottant’anni dalla nascita di Gaber al telefono con Lorenzo Luporini, l’erede del Signor G
Lorenzo Luporini ̶ classe ’95 ̶ è, insieme alla madre Dalia Gaberščik, uno dei discendenti diretti del monumentale Signor G e di Ombretta Colli. Intervistato dai microfoni di Unica Radio, ha parlato del suo lavoro di divulgazione e valorizzazione della figura e dell’opera di Giorgio Gaber, prevalentemente rivolta alle fasce di pubblico più giovani, che da un po’ di anni lo vede impegnato insieme con la Fondazione Giorgio Gaber, di cui fa parte, la quale prosegue nell’attività portata avanti dall’omonima Associazione Culturale nata all’indomani della scomparsa dell’artista.
Attraverso rievocazioni intime che alternano momenti di grande tenerezza a situazioni di intrattenimento goliardico, riviviamo, per il tramite del nipote, Gaber: una delle personalità più brillanti del panorama teatrale e musicale italiano del secondo dopoguerra.
A ottant’anni dalla sua nascita avvenuta il 25 gennaio 1939, in via Londonio 28, a Milano ̶ a pochi passi dalla celebre sede milanese della Rai che, solo vent’anni più tardi, lo avrebbe lanciato come interprete di Rock’n’Roll insieme con Mina e Celentano, con la trasmissione “Il Musichiere” ̶ e a sedici dalla sua prematura scomparsa, Gaber rimane l’esempio di un artista trasversale, poliedrico, profetico, provocatorio e latamente politico come non ne esistono più. L’inventore del teatro-canzone che è riuscito a sconfiggere il demone del tempo che passa, rimanendo per sempre impresso nella memoria di chi ha avuto l’enorme privilegio di vederlo esibirsi, e immortale rimarrà nelle incisioni delle targhe affisse nelle sale o nelle piazze che gli sono state dedicate in varie città.
La sua capacità di essere leggero nell’affrontare i temi pesanti dell’esistenza, di innescare una flebile presa di consapevolezza mentre incanta e inebria il pubblico con le sue contorsioni fisiche, le sue musiche, le sue parole a tratti pungenti e ad altri accomodanti, hanno reso Gaber capace di arrivare fino ai giorni nostri ed essere più attuale che mai.
Scoprire, insieme a Lorenzo, un Gaber-nonno dolce e premuroso nella vita di tutti i giorni, dà conferma, a chi Gaber lo ha conosciuto, della dimensione di uomo perbene che era ed è un utile tassello per i più giovani affinché si avvicinino a lui consapevoli del gigante che è stato: un artista a tuttotondo di cui tuttora, nonostante l’immenso patrimonio artistico che attraversa vecchie e nuove generazioni, resta una grande nostalgia.
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