Appuntamento all’ExArt di piazzetta Dettori con Vito Mancuso e Irene Serini in occasione del festival organizzato da Lucidosottile
Una voce libera nel mondo della cultura italiana, uno spettacolo rivelazione dell’ultima stagione teatrale per ricordare un intellettuale che cambiò il modo in cui l’Italia guardava al mondo Lgbt. Al Family Festival di Cagliari arrivano Vito Mancuso e Irene Serini, il primo con il suo ultimo libro “La via della bellezza”, la seconda con lo spettacolo “Abracadabra” dedicato a Mario Mieli. Appuntamento all’ExArt di piazzetta Dettori 9 venerdì 31 maggio, nell’ambito della quinta edizione del festival organizzato da Lucidosottile dal tema “Wo.Men: gli uomini raccontano di donne supreme”. Saggista e teologo, Mancuso sarà presentato alle 18 dal giornalistaVito Biolchini, mentre lo spettacolo avrà inizio alle 21(ingresso 10 euro). La serata si concluderà alla 22 con il dibattito “Gender family”, coordinato da Vito Biolchini e dal portavoce dell’Arc Carlo Cotza, e cui parteciperanno insieme a Irene Serini, il regista Andrea Berto, la presidente del Movimento Omosessuale Sardo Barbara Tetti, l’attore Gianluca Bozzale e Le Lucide.
Nel suo ultimo libro “La via della bellezza”, edito da Garzanti, Vito Mancuso spiega perché ricercare e custodire la bellezza è la via privilegiata per onorare il compito che attende la nostra vita. Ma la bellezza è anche un mistero tipico dell’uomo, di cui l’intellettuale interpreta le profondità per farne la bussola capace di orientare il cammino verso la verità. Superando l’aspetto esteriore dei nostri corpi per approfondire il senso dell’interiorità della nostra anima fatta di armonia e fascino, eleganza e grazia, la riflessione di Mancuso diventa un’avventura alla ricerca delle sorgenti della bellezza in grado di indicarci quali pratiche concrete possiamo mettere in atto per rendere quotidiano il nostro rapporto con essa: solo in questo modo infatti potremo superare ogni indifferenza e tornare, o addirittura iniziare, a gioire al cospetto di quelle opere e di quegli eventi capaci di stringerci il cuore: “perché ricercare e custodire la bellezza è la via privilegiata per onorare il compito che attende la nostra vita”.
Interpretando un ruolo fortemente in bilico tra il maschile e il femminile, Irene Serini è l’autrice e la straordinaria interprete di “Abracadabra”, uno spettacolo che ripercorre il percorso umano e intellettuale di Mario Mieli, intellettuale e militante che ha lasciato un segno indelebile nell’Italia degli anni 70. Questa figura fondamentale nella storia del movimento omosessuale italiano oggi però è stata pressoché dimenticata, oppure viene ghettizzata nell’ambiente Lgbt. Mario Mieli fu invece tra i fondatori del “Fuori!” (movimento e rivista a cui collaboravano anche Fernanda Pivano, Corrado Levi ed altri nomi noti) e scrisse un testo fondamentale come “Elementi di critica omosessuale”, ancora oggi studiato nelle università americane e inglesi, francesi e tedesche. Nell’Italia degli anni 70 si definiva pubblicamente gay e pubblicamente si batteva per la libertà d’amore di ognuno. Rileggendolo oggi però, edulcorando il suo approccio da militante per altro tipico nell’Italia di allora, si scopre un pensiero valido e ancora innovativo, per tutti, al di là dei reciproci orientamenti.
Prodotto da Maurizio Guagnetti e Irene Serini, il primo studio di “Abracadabra: incantesimi di Mario Mieli” è stato presentato a ItFestival (festival del teatro indipendente milanese) nel giugno 2017. Il monologo si propone di far entrare il pubblico in contatto con concetti emozionanti, dirompenti, ed illuminanti esposti nel saggio filosofico di Mieli, utilizzando quel che di biografico risulta strettamente necessario ad avvalorare una tesi. La scena è disposta a pianta centrale e circolare: il pubblico si troverà nella posizione arcaica e magica della partecipazione ad un rito. Gli incantesimi, le teorie filosofiche, i quesiti irrisolti, saranno accompagnati (ed in parte negati) dall’ironia, che tanto caratterizzò lo sguardo di Mario Mieli.
Dopo il diploma d’attrice alla Scuola del Piccolo Teatro di Milano, Irene Serini ha ricevuto il Premio Hystrio alla vocazione. Ha lavorato con Luca Ronconi, Tonino Conte, Serena Sinigaglia, Alessandro Marinuzzi, Giole Dix e molti altri. Ha scritto e interpretato il monologo “Moana Porno-Revolution”, indagando con ironia e delicatezza sulla sessualità anni ’80,e ha realizzato diversi progetti legati ad identità di genere e sessualità. Importante è stato l’incontro con Filippo Renda e la giovane compagnia Idiot Savant, di cui l’ultimo lavoro presentato è stato “Il Mercante di Venezia”.
Family Festival è sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, dall’assessorato regionale allo Spettacolo e dal Comune di Cagliari. Info sul sito www.lucidosottile.com e sulla pagina facebook Family Festival.