Un flash mob per dire no al 5G in Sardegna organizzato dall’omonimo comitato domani, 21 giugno, alle 18:30, in piazza costituzione a Cagliari.
Il 5G è un esperimento sulla salute di tutti – spiegano gli organizzatori – saremo tutti immersi nelle onde elettromagnetiche che andranno a sommarsi a quelle del 2G, 3G e 4G esistenti. Queste lavorano in uno spettro che varia da alcune centinaia di megahertz a pochi gigahertz. Il 5G invece utilizzerà onde centimetriche e millimetriche su frequenze mai impiegate prima con un numero di dispositivi così elevato e su scala così ampia in aree urbanizzate. Per capirci, in Italia tra le bande di frequenza messe all’asta c’è quella dei 26 GHz.
Significa che la frequenza delle onde aumenterà, l’esatto opposto di quello che i ricercatori medici auspicano sulla base dei loro studi. Domani i manifestanti si daranno appuntamento nelle piazze di tutta Italia per protestare contro il 5g.
Il 5G è il nuovo standard per la comunicazione mobile: assicura una velocità di download e upload molto elevata e permette di interagire con i dispositivi IoT Una connessione sempre più veloce e a portata di tutti. Questo l’obiettivo della Next Generation Mobile Networks Alliance, ovvero l’associazione di operatori, venditori, produttori e istituti di ricerca operanti nel settore della telefonia mobile. E il nuovo standard per la comunicazione 5G va proprio in questa direzione: aumentare la velocità degli utenti e migliorare la qualità del servizio. Sebbene in molti ancora non hanno la possibilità di utilizzare la connessione 4G LTE, gli operatori stanno già lavorando sul prossimo standard. Secondo la road map prevista dagli operatori, il 5G dovrebbe entrare ufficialmente in funzione entro il 2020, ma sono in molti quelli che stanno accelerando il lavoro sulle architetture per offrire una connessione super veloce qualche mese prima della data stabilita.