UniCa fra le 11 facoltà italiane selezionate dalla commissione delle “Università Europee”.
L’Università di Cagliari farà parte di una delle 17 “Università europee”, la cui creazione è stata annunciata dalla Commissione Europea ieri mattina. Si tratta di un programma di alleanze che farà nascere 17 consorzi tematici tra 114 istituti universitari di tutto il Continente.
Tra le “Università europee” riconosciute dalla Commissione c’è infatti ”European Digital UniverCity” (EDUC), l’alleanza in cui l’Ateneo del capoluogo sardo fa rete con cinque università di Germania, Francia, Ungheria, e Repubblica Ceca.
Oltre all’ateneo del capoluogo sardo, a rientrare nell’iniziativa voluta fortemente dalla Commissione europea ci sono – ma in altre alleanze – soltanto altri 10 atenei italiani: le Università di Bologna, Milano, Padova, Trento, Palermo, Roma Tor Vergata, la Bocconi di Milano, l’Università di Roma Sapienza, l’Accademia delle Belle Arti di Roma ed il Politecnico di Torino.
“Si tratta dell’ennesimo successo di grande prestigio per la internazionalizzazione del nostro Ateneo, in linea con i nostri obiettivi – commenta il Rettore dell’Università di Cagliari, Maria Del Zompo – Crescere e migliorare puntando sui valori della identità e dell’Europa per un futuro di conoscenza e di innovazione per gli studenti e le studentesse di oggi, ma pensando concretamente agli studenti e alle studentesse di domani”.
Il risultato centrato rientra nell’azione «European Universities», lanciata lo scorso ottobre sotto il cappello del programma Erasmus+, che mira a favorire la collaborazione fra le università europee su ogni aspetto dell’istruzione superiore, dalla mobilità di studenti, docenti e staff, fino al collegamento con ricerca e innovazione. La creazione di questi nuovi network transnazionali vuole anche rafforzare una strategia comune per promuovere i valori europei.
Le università europee così individuate formeranno dei campus inter-universitari nei quali gli studenti, i dottorandi, i ricercatori e lo stesso staff potranno muoversi liberamente, mettendo in comune le relative competenze e risorse per dare a tutti la possibilità di seguire dei programmi di studio congiunti e interdisciplinari. Gli studenti potranno personalizzare la loro carriera scegliendo tra l’offerta formativa degli atenei dell’alleanza o lavorare in classi virtuali internazionali.
Il programma riceverà per ora 85 milioni di euro come primo finanziamento, ossia circa 5 milioni di euro per gruppo di università nei prossimi 3 anni, e si approfitterà di questo primo periodo per testare diversi modelli da implementare nelle future università europee.
Nel dettaglio, l’accordo per l’“European Digital UniverCity” (EDUC) di cui fa parte l’Università di Cagliari è stato sottoscritto dai vertici delle Università di Potsdam (Germania, coordinatore), Masaryk (Brno, Repubblica Ceca), Parigi-Nanterre (Francia), Pecs (Ungheria) e Rennes 1 (Francia).
EDUC, nell’attuale contesto politico del crescente euroscetticismo, mira a rimettere al centro alcuni valori chiave e storici dell’Europa, tra cui lo scambio di conoscenze, la diversità culturale e linguistica, creando una nuova comunità di insegnamento che comprende diversi aree culturali in Europa: Europa occidentale con Francia (Université de Rennes 1 e Université de Nanterre) e Germania (Università di Potsdam, anche coordinatore del progetto), Europa centrale e orientale con Repubblica Ceca (Università di Masaryk), Ungheria (Università di Pécs) e l’Europa mediterranea con l’Italia (Università di Cagliari).
In totale, l’alleanza EDUC costituirà un campus transnazionale che coinvolgerà 160mila studenti, e darà luogo alla creazione di diplomi congiunti e curricula condivisi tra i sei partner.
Per il Prorettore all’Internazionalizzazione, Alessandra Carucci, “si tratta di un grande successo per l’Università di Cagliari e di una grande sfida che coinvolgerà l’ateneo a tutti i livelli e offrirà ai nostri studenti e a tutto il personale nuove opportunità di fare esperienze internazionali acquisendo sempre nuove competenze. Le università partner sono tutte molto attive e hanno già dimostrato una forte volontà di collaborare affrontando le sfide della società contemporanea”.