Al Centro Culturale Giovanni Lillu di Barumini appuntamento con “L’esploratore ritrovato nella Sardegna di fine ‘800”: la mostra è visitabile fino al 31 gennaio 2020
La panoplia con frecce dipinte e incise e i grandi archi ottocenteschi provenienti dalla Nuova Guinea. Monili lavorati in legno, osso e conchiglie, diari manoscritti e strumenti musicali. E ancora foto che raccontano di esplorazioni e scoperte in paesi lontani e scatti inediti della Sardegna di fine Ottocento vista e vissuta dai cugini Enrico Alberto e Luigi Maria D’Albertis e dai loro illustri ospiti come il Marchese Giacomo Doria. È il percorso espositivo che raccoglie nelle quattro sale del Centro Culturale Giovanni Lilliu di Barumini oggetti e ricordi legati alle imprese dell’esploratore ed ex garibaldino che visse in Sardegna e che qui torna grazie alla mostra “L’esploratore ritrovato nella Sardegna di fine ‘800”.
LA MOSTRA. L’allestimento, inaugurato il 23 giugno, sarà visitabile fino al 31 Gennaio 2020 e nasce dalla volontà di riscoprire e divulgare le pagine poco note e quasi completamente dimenticate di una storia che lega la Sardegna alla Liguria e alla Nuova Guinea. Filo conduttore della vicenda è l’esploratore genovese ed ex garibaldino Luigi Maria D’Albertis che visse gli ultimi dieci anni della propria esistenza a Sassari, dove morì il 2 Settembre 1901. Dopo quasi 120 anni il ricordo di quel periodo riemerge da documenti d’archivio e dalle fotografie inedite scattate dal Capitano Enrico Alberto D’Albertis durante le visite al cugino in Sardegna. Nata dalla collaborazione tra la il Comune di Barumini, la Fondazione Barumini Sistema Cultura, il Comune di Genova e il Castello D’Albertis Museo delle Culture del Mondo (Genova), l’esposizione è curata da Anna Rita Punzo e Maria Camilla De Palma (Direttore del Castello D’Albertis). L’allestimento mette in dialogo manufatti ottocenteschi di produzione isolana, pezzi originali della collezione etnografica provenienti dalla Nuova Guinea, manoscritti, documenti d’archivio e oggetti personali appartenuti ai cugini genovesi.
L’INAUGURAZIONE. Dopo i saluti del Sindaco di Barumini Emanuele Lilliu con i rappresentanti della Fondazione Barumini Sistema Cultura, le curatrici della mostra Punzo e De Palma, con Anna Segreti Tilocca (ex Direttore degli Archivi di Stato di Sassari e Nuoro) e il professor Paolo Puddinu hanno tracciato un intenso ricordo della vita dell’esploratore Luigi Maria D’Albertis. I relatori hanno fatto luce su aneddoti curiosi, storie di vita quotidiana e scoperte scientifiche che la mostra racconta, restituendo il ritratto dell’uomo dietro l’esploratore e presentando la figura del Capitano Enrico Alberto D’Albertis, nel cui castello genovese, oggi Museo delle Culture del Mondo, sono custodite le collezioni e i documenti che ripercorrono le imprese storiche di cui i due furono protagonisti.