L’esposizione Opera Sola è il secondo appuntamento dell’omonimo concept dei Musei Civici e sarà visitabile fino al 29 settembre.
Giovedì 11 luglio ha inaugurato presso la Galleria Comunale d’Arte di Cagliari la mostra Opera Sola Maria Lai. Il concept, dedicato al centenario dalla nascita dell’artista ulassese, fa parte di un progetto espositivo nato sulla base di una riflessione di Umberto Eco, dare ad ogni opera d’arte il proprio spazio, affinchè non venga “soffocata” dalle altre.
E’ a questo proposito che, grazie alla collaborazione con il Magazzino Italian Art Foundation di Cold Spring nell’Hudston Valley, Cagliari avrà l’onore di ospitare le due opere oggi in mostra. Due opere complementari, come volute dalla stessa Maria Lai nella sua abitazione. Il Telaio del 1972 come metafora del mondo e le Armi di Pace, realizzate nel 1982, cinque lance di legno con puntale di terracotta in cui vi è incisa una spiga, come simbolo di fertilità.
Telaio e Armi di Pace
In un unico spazio espositivo studiato e progettato per dare all’opera d’arte la miglior esposizione possibile, vengono qui inserite Telaio e Armi di Pace, come simboli di unione dell’universo femminile e di quello maschile, il cui richiamo è ancora una volta al gioco, in questo caso dei ragazzi, che si ritrova in tutta la produzione dell’artista. Le armi perdono qui la loro connotazione aggressiva e rimandano invece agli strumenti del mondo agricolo, diventando così simboli di Pace.
Con quest’opera in mostra l’artista prende le distanze dall’oggetto-scultura dei lavori iniziali, il Telaio in questo caso risulta essere visibilmente appiattito e ai colori predominanti, il bianco e il nero, vengono accostati toni più accesi e vivi come il giallo, il rosso e l’arancione. L’aspetto ludico è stavolta espresso attraverso l’inserimento di palette e bastonici di gelato dipinti.
Forti sono inoltre le influenze di Pino Pascali, come Maria ricorda in una celebre intervista del 1977 a Tonino Casula, ma non son le uniche, forti sono anche i richiami alla cultura dei nativi americani, conosciuta durante la sua permanenza in Canada del 1968. Non solo le lance, ma anche il Telaio stesso, con cui l’artista gioca inserendo dei delicatissimi petali colorati, che ricordano delle piume leggerissime utilizzate dagli stessi nativi nei copricapi.
I Musei Civici di Cagliari a partire da settembre si impegneranno al fine di realizzare un desiderio espresso da Maria Lai, poter esporre in ogni scuola, un’opera d’arte “il capolavoro più grande” come definito da lei stessa nel 2004. Al fine di poter accostare i giovani ragazzi all’arte e ad un’opera della collezione permanente dei Musei Civici, in una sala appositamente dedicata. A tal proposito, il progetto è ancora in fase di definizione ma ha fino ad ora ottenuto il consenso dei docenti e del Miur.
Biografia Maria Lai
Maria Lai, nasce nel 1919 ad Ulassai. Mostra subito la sua creatività e la passione per il disegno: gioco e arte, racconto e sogno si intrecciano sin da bambina. La tessitura, la preparazione del pane furono per lei, come diceva, la “prima accademia”. Gli anni della formazione sono fondamentali per gli incontri con i maestri: Salvatore Cambosu, Francesco Ciusa, Renato Marino Mazzacurati e Arturo Martini. I suoi studi la vedono trasferirsi a Cagliari, Roma e Venezia. A Roma frequenta il fervente ambiente delle gallerie.
In particolare il 1981 è l’anno di Legarsi alla montagna, “un opera per i vivi” – performance collettiva, realizzata a Ulassai, e considerata il suo capolavoro, che lei stessa definisce “un miracolo”. Maria torna definitivamente in Sardegna, a Cardedu, nel 1993. Successivamente, negli anni 2000 si occupa con passione di creare tangenze tra l’arte, la società, la scuola, collaborando con vari artisti, inventando innovativi strumenti didattici e continuando a lavorare sul territorio. Si spegne a Cardedu il 16 aprile 2013.