Materiali e componenti sofisticati tra arte, tecnologia, scienza e digitale
Il mondo dell’arte ha sempre utilizzato materiali e componenti sofisticati. Nonostante ciò, proprio l’età contemporanea ha sottostimato per molto tempo le discipline digitali. Ora, l’arte è stata profondamente trasformata dalla tecnologia, anche nel suo rapporto con altri ambiti disciplinari come il design, l’architettura, il suono, la performance, la moda, le autoproduzioni. Non sono cambiate solo creazione e fruizione, ma sono cambiati anche i presupposti che spingono una persona a produrre arte, tenendo conto dell’impatto che tecnologie e produzione scientifica hanno ormai sulla società contemporanea. Cercare di eliminare questa confusione che si è creata nel passaggio della tecnologia e della scienza dal mondo accademico, da quello della ricerca e/o del mero utilizzo a un contesto di produzione multidisciplinare, potrebbe essere il primo passo per capire e guidare migliori scenari formativi, espositivi ed economici per l’arte.
Il tema verrà affrontato nell’ambito di un incontro all’ex Manifattura Tabacchi di Cagliari, venerdì 19 luglio alle 16,30: l’evento è la chiusura di Eia (Artificial intelligence in art), ovvero la Scuola scientifica organizzata dal Crs4 e finanziata da Sardegna Ricerche. I responsabili del progetto sono Nicoletta Zonchello, divulgatrice scientifica del Crs4, e Felice Colucci, ricercatore del Crs4 esperto di intelligenza artificiale. Alla discussione parteciperanno Marco Mancuso, ideatore della piattaforma Digicult, Daniela Tozzi della Galleria Adiacenze di Bologna, i None Collective, l’artista Franz Rosati. Diversi i temi trattati: lo sviluppo delle interconnessioni tra arte, tecnologia e scienza; togliere le confusioni riguardo alla relazione tra arte, scienza e mondo accademico; l’ambito della formazione e dei modelli produttivi: come la nascita di nuove forme di ricerca e residenza avvicinano artisti a chi la tecnologia la concepisce e la produce; i problemi e potenzialità in termini espositivi e di rapporto con spazi galleristici e museali; i problemi e potenzialità in termini di mercato e collezionismo.
La giornata in Manifattura si apre alle 9,30 con un incontro intitolato “Intelligenza artificiale: la sfida alla creatività”: una conversazione per interrogarsi sulle implicazioni sociali e culturali dell’era creativa contemporanea e indagare le nuove forme di collaborazione tra creatività umana e creatività computazionale. Ora che la riproducibilità tecnica dell’opera d’arte non sgomenta, che l’arte si è reinventata e rimediata, quale sarà il cambiamento delineato dall’Intelligenza Artificiale? Sarà una forma di collaborazione e co-generazione Uomo Macchina o sarà un radicale cambio di paradigma? Ne discuteranno Pamela Ladogana e Ignazio Macchiarella dell’Università di Cagliari, Annamaria Monteverdi, Università di Milano, Nevina Satta, Fondazione Sardegna Film Commission.
La serata poi proseguirà alle 11:45 con la presentazione del libro di Mancuso, “Arte, tecnologia e scienza. Le Art Industries e i nuovi paradigmi di produzione nella New Media Art contemporanea”, edito da Mimesis Edizioni, in rapporto alle ricerche condotte dal 2005 a oggi dalla piattaforma Digicult da lui fondata e diretta.
In chiusura due live: alle 18:30 Danilo Casti, con un set basato su ritmi generativi e glitch compressi, che accompagnano mondi visuali minimali e monocromatici controllati da processi di apprendimento automatico. Alle 19:30 in scena Franz Rosati, con un live audiovisivo dove i suoni del disco Nulltelekhéia vengono accompagnati dalle immagini del progetto videoartistico Map of Null. Paesaggi virtuali abbandonati e attraversati soltanto dai propri riflessi, deformati da percussioni lente e metalliche e melodie sommerse, si sviluppano in una costruzione di iterazioni senza fine all’interno di una dimensione sonora e visiva estratta dal tempo e dallo spazio. Dalle ore 21 party di chiusura al Bar Florio con i set di Mantaraffu e Tallo.
Tutte le info sulla scuola Eia all’indirizzo http://thedigitalhumanism.com.