Al via l’edizione numero 20 del FESTIVAL DEI TACCHI con Max Paiella e Marco Baliani, che quest’anno si presenta ai nastri di partenza quanto mai pacificamente agguerrito, con un cartellone ricco e denso di appuntamenti.
Un traguardo importante, quello del ventesimo compleanno, per la rassegna storicamente organizzata in Ogliastra da Cada Die Teatro, con la direzione artistica di Giancarlo Biffi. Jerzu, Ulassai e Gairo diventano ancora, fino all’8 agosto, palcoscenico per un festival che da sempre sposa teatro e arte con ambiente, paesaggio, tradizioni, enogastronomia, sviluppo del territorio e del turismo locale all’insegna dell’ecosostenibilità con Max Paiella e Marco Baliani.
Si parte venerdì 2 agosto, a Jerzu, nella Biblioteca comunale, dove alle 17 il giornalista e scrittore Giacomo Mameli presenta con Tonino Serra, medico-scrittore ierzese, cagliaritano d’adozione, la sua ultima fatica letteraria, La chiave dello zucchero. La seconda guerra mondiale raccontata da sette diretti protagonisti, e dentro i loro racconti una moltitudine di altre vite e tragedie rimosse.
Soldati, prigionieri di guerra, partigiani testimoniano il quotidiano di una sotto-storia introvabile nei libri di Storia. Storie grandi e piccole tramandano esperienze diverse e portano in diversi scenari e teatri di guerra (Egitto, Tunisia, Kenya, Sudafrica, Piemonte, Toscana, Polonia). Ma tutte hanno un legame forte con la Sardegna. Nel libro (che nel retrocopertina riporta i giudizi di Remo Bodei e Gianluigi Beccaria) Mameli intreccia memorie orali, indagine giornalistica e letteratura storiografica, ma sempre tenendo saldo il filo di un’affabulazione che sa di racconti intorno al fuoco. Al Festival dei Tacchi approda subito una prima nazionale: alle 19, sempre a Jerzu, ma alla Cantina Antichi Poderi, ecco Max Paiella – attore comico noto per la sua versatilità, anche imitatore, cantante, musicista, vignettista, voce radiofonica della mattina al “Ruggito del Coniglio” (con la premiata ditta Dose&Presta) – con BOOM.
Gli anni 60. Anni di crescita, in cui l’ascensore sociale funzionava e così capitava che il figlio dell’operaio potesse arrivare a essere un medico. Massimiliano – Max Paiella, nella doppia veste di narratore e cantante, tra un brano e l’altro, intesse un racconto breve con alcuni aneddoti sulla vita, sui costumi sulla musica di quel periodo. Una produzione originale del Festival dei Tacchi, una première per il nuovo esilarante spettacolo dell’eclettico Paiella, un lavoro originale che spazia fra comicità e musica dal vivo. Un viaggio nel passato sperando nel futuro.A seguire, stesso luogo, alle 21.30, Marco Baliani porterà in scena KOHLHAAS, lo spettacolo, del 1989, con il quale, attraverso un personale percorso di ricerca, ha dato vita al teatro di narrazione che tanto ha segnato, e segna, il panorama teatrale italiano contemporaneo.Tratto dall’opera “Michael Kohlhaas” dello scrittore e drammaturgo tedesco Heinrich von Kleist, che la pubblicò nel 1810, scritto dallo stesso Baliani e da Remo Rostagno con la regia di Maria Maglietta (produzione Trickster Teatro), “Kohlhaas” racconta un fatto di cronaca realmente accaduto nella Germania del 1500.
La storia di un sopruso che, non risolto attraverso le vie del diritto, arriva a generare una spirale di violenze sempre più incontrollabili, ma sempre in nome di un ideale di giustizia naturale e terrena, fino a che il conflitto generatore dell’intera vicenda – cos’è la giustizia e fino a che punto in nome della giustizia si può diventare giustizieri – non si risolve tragicamente lasciando intorno alla figura del protagonista una ambigua aura di possibile eroe del suo tempo.
“Nel mio racconto orale è come se avessi aggiunto allo scheletro osseo riconoscibile della struttura del racconto di Kleist nervi muscoli e pelle che provengono non più dall’autore originario ma dalla mia esperienza, teatrale e narrativa, dal mio mondo di visioni e di poetica”, scrive Baliani. “… Il testo originale si è come andato perdendo e ne nasceva un altro, un work in progress alla prova di spettatori sempre diversi…”. Kohlhaas diventa così per l’attore un “modo per parlare degli anni ’70, per parlare di quei conflitti in cui venne a trovarsi la mia generazione, quella del ’68, quando in nome di un superiore ideale di giustizia sociale si arrivò a insanguinare piazze e città… Senza Kohlhaas non sarei arrivato a raccontare Corpo di Stato, racconto teatrale andato in onda in diretta televisiva la notte del 9 maggio, vent’anni dopo la morte di Moro, a poter ritrovare i medesimi conflitti, riuscendo questa volta a parlarne dall’interno, come soggetto coinvolto nei fatti narrati”.Durante il Festival dei Tacchi sarà nutritissimo il numero delle attività collaterali che lo arricchiranno, fra corsi di yoga, pilates, di tessitura, culurgiones, laboratori, escursioni, passeggiate, visite guidate. Tutte le attività collaterali del festival.