Secondo uno studio condotto dall’Università dell’Illinois e pubblicato su Behavioral Medicine, chi è ottimista dorme meglio
Gli ottimisti? Tendono a dormire meglio. Il loro riposo è qualitativamente migliore, hanno molti meno sintomi di insonnia e di sonnolenza giornaliera. Lo rileva uno studio guidato dall’Università dell’Illinois, pubblicato su Behavioral Medicine.
La ricerca ha preso in esame i dati relativi a più di 3500 persone, di età compresa tra 32 e 51 anni. I livelli di ottimismo dei partecipanti sono stati misurati utilizzando un sondaggio basato su 10 quesiti, in cui veniva chiesto loro di valutare su una scala di cinque punti quanto concordassero con affermazioni positive come “Sono sempre ottimista sul mio futuro” e con frasi con parole negative come “Non mi aspetto che le cose vadano bene”. I partecipanti hanno riferito sul loro sonno due volte, a distanza di cinque anni, valutandone la qualità e la durata nel corso del mese precedente. Il sondaggio ha anche preso in esame sintomi di insonnia, difficoltà ad addormentarsi e il numero di ore di sonno effettivo.
Dall’analisi è emerso che oltre a riportare una migliore qualità del sonno, le persone con maggiori livelli di ottimismo avevano più probabilità di riferire di aver dormito da sei a nove ore a notte. E avevano il 74% in più di probabilità di non avere sintomi di insonnia oltre a meno sonnolenza diurna.
I risultati potrebbero offrire uno spunto nuovo importante considerato che ad esempio negli Usa una persona su tre non dorme adeguatamente, ma gli studiosi invitano alla cautela. In particolare perché non sono sicuri dell’esatto meccanismo attraverso il quale l’ottimismo influenza il sonno. L’ipotesi è che la positività possa attenuare gli effetti dello stress promuovendo un adattamento che consente agli ottimisti di riposare in pace. “Chi è ottimista ha maggiori probabilità di interpretare gli eventi stressanti in modo più positivo- spiega Rosalba Hernandez, che ha guidato la ricerca – riducendo la preoccupazione e i pensieri che portano a rimuginare al momento di addormentarsi e durante l’intero ciclo del sonno”.
Fonte: Ansa