teatro e archeologia

L’archeologia incontra il teatro: al via il NurArcheoFestival

È in programma dal 25 agosto al 13 settembre l’undicesima edizione del NurArcheoFestival con i suoi “Intrecci nei teatri di pietra”

Il NurArcheoFestival giunge alla sua undicesima edizione. Un traguardo che testimonia l’ormai chiaro consolidamento e radicamento nei territori coinvolti della rassegna organizzata dal Crogiuolo, che, sotto la direzione artistica di Rita Atzeri, prosegue i suoi Intrecci nei teatri di pietra. Il patrimonio storico e culturale della Sardegna si sposa, infatti, ancora una volta con il teatro, dal 25 agosto al 13 settembre, in alcuni dei luoghi di maggior pregio archeologico dell’Isola, fra Ogliastra e Nuorese, Sulcis Iglesiente, Marmilla e Oristanese, e altri centri importanti come Olbia e Bosa.

Il tratto distintivo della nostra programmazione è da ricercare nell’organicità della proposta culturale, pensata e ideata, con i territori, come volano della valorizzazione dei diversi e peculiari patrimoni archeologici della Sardegna”, dice Rita Atzeri.Che sottolinea: “Gli spettacoli nei siti archeologici non sono certo stati un’invenzione del NurArcheoFestival, ma una programmazione capillare composta da tanti appuntamenti nelle diverse regioni geografiche della Sardegna, in sinergia con i territori e le associazioni locali, portata avanti senza interruzioni per undici anni consecutivi, credo sia una peculiarità che solo il NurArcheoFestival può vantare. Il NAF è luogo di conoscenze e incontro di culture e saperi diversi – spiega ancora Atzeri – dove le tematiche sarde si affiancano a temi classici e contemporanei proposti da compagnie del panorama nazionale con l’obiettivo di evidenziare gli elementi di connessione tra le culture del Mediterraneo. E, in tempi in cui il mare “divide” e diventa luogo di “respingimento”, sottolineare le comuni matrici e favorirne la conoscenza è un atto politico e poetico preciso e consapevole”.

Da Elena Bucci a Lucilla Giagnoni, da Iaia Forte ad Arianna Scommegna, a Laura Curino, da Gianluigi Tosto a Matteo Belli, a Paolo Panaro: questi solo alcuni degli ospiti – nomi di spicco della scena nazionale – del NurArcheoFestival 2019. Che propone tre produzioni originali, ideate a pensate ad hoc: il lavoro su Antigone di Arianna Scommegna; il primo studio di un testo di Sonia Antinori, interpretato da Iaia Forte e Rita Atzeri; il debutto nella scrittura teatrale di Giulia Balzano, archeologa del Museo dell’Ossidiana di Pau. E che presenta per la prima volta al pubblico sardo l’attrice Lidia Vitale, che darà vita a uno spettacolo dedicato ad Anna Magnani, e la cantautrice Rebi Rivale.

Un importante appuntamento di riflessione è rappresentato dalla tavola rotonda “Arcipelaghi del Mediterraneo. Isole come Beni Culturali”, che porterà il modello del NAF all’attenzione di realtà museali nazionali e internazionali. Altra novità è costituita dall’inserimento nel programma di un appuntamento letterario, “Incontro con l’autore”, per avvicinare anche un pubblico di non addetti ai lavori ai temi dell’archeologia.

NurArcheoFestival si lega non solo alla cultura ma anche alla coltura, in un disegno organico di saperi vitali che si fondono fra loro. E lo fa promuovendo una storia esemplare: quella dell’azienda Tela Fertile, nell’agro fra Villamar, Las Plassas e Tuili, nel cuore della Marmilla, dove Francesca Masala ha rilevato l’attività agricola del padre e oggi favorisce al suo interno il reinserimento sociale di persone dal vissuto difficile al termine di un percorso di recupero.

Al centro del NurArcheoFestival, quindi, un cartellone particolarmente fitto, con ancora un mix fra cultura classica, attraverso la proposta di spettacoli dedicati al mito e all’epica, e quella più specificamente legata alla storia e alla tradizione letteraria sarda. “D’altra parte, la nostra rassegna – conclude Rita Atzeri – è nata con l’obiettivo di valorizzare il patrimonio archeologico e per favorire una conoscenza profonda della nostra cultura materiale e immateriale. Nel corso degli anni abbiamo definito il NurArcheo come festival dal tempo lungo, perché gli appuntamenti che ne fanno parte prevedono solitamente, insieme agli spettacoli serali, le visite guidate ai siti o escursioni naturalistiche”.

Dalla Necropoli di Montessu a Villaperuccio al complesso nuragico di Romanzesu a Bitti, dal Museo dei Menhir di Laconi e quello dell’Ossidiana di Pau ai nuraghi di Gonnesa, Isili, Tortolì, Villanovaforru, dall’area archeologica di Scerì a Ilbono ai siti di Lanusei e Villagrande Strisaili: sono alcuni dei suggestivi palcoscenici che accoglieranno, dal 25 agosto al 13 settembre, l’edizione numero undici del NurArcheoFestival, dislocati fra Ogliastra, Sulcis Iglesiente, Nuorese, Marmilla, Oristanese.

Il via, dunque, domenica 25 al Nuraghe Serbissi di Osini: alle 19 va in scena ORALITÀ PASTORALE (N.2), performance di e con Monica Serra, consulenza sonora di Simon Balestrazzi (produzione Micro Fratture Teatro, in collaborazione con La Cernita Teatro). Prima, alle 18, la visita guidata al sito a cura di ArcheoTaccu. Si tratta del secondo step del progetto “Oralità pastorale”, piattaforma di sperimentazione sulla fisicità della voce nell’atto recitativo. Progetto che si articola attraverso la raccolta di materiali audio sul paesaggio sonoro, che riguardano la vocalizzazione utilizzata dall’uomo-pastore con le greggi. Una ricerca teatrale che mira alla scarnificazione verbale: fonemi, fischi, schiocchi di richiamo del bestiame, una comunicazione primaria ed essenziale nella sua complessità, scandita da sonorità e ritmi, lunghi silenzi e pause. Poi gli spostamenti durante la transumanza: l’umano che entra in stretta relazione col mondo animale attraverso un vero e proprio linguaggio vocale e gestuale codificato. Per il progetto, nato nel 2013, sono state effettuate tre registrazioni in Sardegna, in tre territori differenti, e una nel parco nazionale d’Abruzzo nel 2017.

NurArcheoFestival è organizzato da Il crogiuolo, su idea e progetto di Rita Atzeri, con il sostegno degli Assessorati del Turismo e della Cultura della Regione Autonoma della Sardegna, dei Comuni di Bitti, Goni, Gonnesa, Ilbono, Lanusei, Loceri, Portoscuso, Talana, Tortolì, Villagrande Strisaili, Villaverde, e con il contributo dell’associazione ArcheOlbia.

About Simone Cadoni

Classe 1993. Giornalista pubblicista, ha conseguito la laurea in Lingue e Comunicazione e un master in Giornalismo. Dai tempi dell'università collabora con Unica Radio, per cui si occupa della produzione di articoli e interviste.

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