Per la terza volta consecutiva Tokyo si piazza al primo posto nella classifica delle città giudicate più sicure al mondo
Lo ha stabilito l’indagine biennale del settimanale britannico The Economist, arrivata alla 3° edizione, che quest’anno ha monitorato 60 città, utilizzando un numero analogo di parametri distribuiti in quatti campi principali campi: dal digitale, alla salute, dal livello di infrastrutture, alla sicurezza personale. La capitale giapponese Tokyo ha raggiunto le posizioni di vertice nel settore della prevenzione dei disastri naturali, registra il più basso livello di attacchi informatici, e i tassi di criminalità estremamente ridotti.
Nella classifica Tokyo precede Singapore e l’altra città giapponese di Osaka. La prima città europea è Amsterdam, al quarto posto, mentre per l’Italia Milano e Roma si piazzano rispettivamente alla 29/ma e 30/ma posizione. Al fondo della classifica tra le 60 città prese in in considerazione, la capitale nigeriana Lagos, e Caracas, al 59/mo posto.
Tuttavia, uno sguardo più da vicino agli importanti correlati di sicurezza, discusso di seguito, ha riscontrato che la sicurezza della città non è correlata alla regione globale: Tokyo, Singapore e Osaka guidano per i loro punti di forza specifici, non perché si trovano in Asia.
“L’umanità – si legge nel rapporto- è una specie prevalentemente urbana, con oltre il 56% di noi che vivono in città. Entro il 2050 il 68% abiterà nelle città, riflettendo una velocità di urbanizzazione ancora più rapida di quanto precedentemente previsto. Questo processo si verifica più visibilmente nei paesi in via di sviluppo, alcuni dei quali fanno fatica a gestire l’estensione del cambiamento. In effetti, le sfide dell’urbanizzazione, se non soddisfatte, possono comportare sostanziali rischi umani ed economici”.
L’unità, sponsorizzata da NEC Corporation, fa del Safe Cites Index (SCI), un dettagliato strumento di benchmarking che misura una vasta gamma di input e risultati di sicurezza.
“I punteggi dell’indice sono fortemente correlati al reddito medio nelle città. In parte ciò riflette la necessità di investire in determinate aree essenziali della sicurezza, come infrastrutture di alta qualità o sistemi sanitari avanzati.
Un elemento sorprendente che emerge dalla ricerca è che le città con meno ricchezza tendono anche a mancare di ambizione politica. Le città dell’Africa subsahariana riflettono ad esempio una mancanza di pianificazione e gestione efficaci”.
Anche la trasparenza sempre secondo lo studio, conta tanto quanto la ricchezza per la sicurezza urbana. Anche in questo caso i redditi più elevati sono associati ad una migliore preparazione e ad infrastrutture tecnologicamente avanzate e ad una maggiore resilienza.