Nella giornata di lunedì 9 settembre si è tenuto il congresso di UniCa 2.0 intitolato “Il pessimismo della ragione, l’ottimismo della volontà”.
La mattinata ha visto l’intervento, al congresso di Unica 2.0, delle maggiori istituzioni e figure con cui l’associazione si è interfacciata nel passato e con cui intende continuare a lavorare.
Ad aprire la fase degli interventi è stato Stefano Usai, Presidente della Facoltà di Scienze Economiche, Giuridiche e Politiche, che ha portato i propri saluti. A seguire gli interventi di Michele Carrus, Segretario generale della CGIL sarda, Simona Fanzecco della segreteria della Camera del Lavoro di Cagliari e Lidia Roversi dello SPI, che hanno proposto una riflessione sul contesto, generale e locale, su cui ci troviamo ad agire, tracciando delle proposte di azione nella collaborazione tra sindacato studentesco e sindacato dei Lavoratori.
Quindi l’onorevole Francesco Agus, con un intervento sull’importanza della rappresentanza studentesca; la consigliera comunale Francesca Ghirra, sulle battaglie per il diritto allo studio, e sulla declinazione nell’ambito regionale e cittadino; e Rosanna Mura sulle battaglie per i diritti civili.
A finire le associazioni e le realtà con cui collaboriamo, tra cui Eureka – Rete degli Studenti Medi e UDU nazionale. “La nostra associazione si propone di portare avanti la propria azione di rappresentanza per la difesa e l’ampliamento del diritto allo studio universitario, affinché possa essere garantito a tutti coloro i quali vogliano intraprendere un percorso universitario” dichiara la coordinatrice entrante di Unica 2.0, Gaia Pitzalis.
“Crediamo che la condizione economica di partenza dello studente non possa e non debba essere un ostacolo, che i servizi legati al DSU, quali residenzialità, borse di studio e mense, solo per citare i principali, debbano essere potenziati e garantiti a tutti gli aventi diritto – continua – e che l’università possa diventare a tutti gli effetti una realtà accessibile a tutti, luogo di confronto e di trasmissione dei saperi in cui lo studente abbia la possibilità di realizzarsi anche nella propria dimensione di cittadino”