Dai murales alle sculture e alle ceramiche lungo le vie del centro del paese: una scommessa, antidoto contro lo spopolamento di Oniferi
Ha le idee chiare e gli occhi lucidi, Ferdinando Medda, seduto su un muretto a secco davanti al suo primo studio en plein air nelle campagne di Oniferi, tra nuraghe Pedrosu e nuraghe Ola, una manciata di passi da S’iffurcau.
L’arte è confronto, è crescita, è movimento, ma anche un antidoto contro lo spopolamento.
Una settimana all’insegna del nuovo muralismo, soprattutto un confronto aperto tra sette artisti sardi: Francesco Farci, Mariano Corda, Salvatore Sanna, Angelo Lai, Graziano Piras e Lina Mannu, oltre allo stesso Medda, che dell’evento è anche il direttore-coordinatore. Una manifestazione patrocinata dall’Unione dei Comuni Barbagia, dal Comune di Oniferi con la collaborazione della Pro loco.
«In totale le opere realizzate sono nove – spiega la sindaca Stefania Piras – con decorazioni in ceramica, murales, installazioni e sculture. Sono stati coinvolti, inoltre, bambini e ragazzi dai 6 ai 14 anni con un corso intensivo di manipolazione dell’argilla finalizzato alla creazione di un pannello di terracotta ispirato alle tradizioni del paese». Opere che vanno ad aggiungersi ad altre già realizzate nel corso del tempo, a partire da quel primo murale di Ferdinando Medda datato 1991 fino al murale più recente di Pina Monne.