Banchetti in tutta l’Isola per la raccolta firme che si chiude il 2 ottobre. Vuoi conoscere l’origine del cibo che porti a tavola?
Hai l’occasione che aspettavi, firma e sostieni la petizione “Eat original! Unmask your food” (Mangia originale, smaschera il tuo cibo) promossa dalla Coldiretti per chiedere alla Commissione Ue di estendere l’obbligo di indicare l’origine in etichetta a tutti gli alimenti che vede il coinvolgimento di altre organizzazioni europee, dalla Fnsea (il maggior sindacato agricolo francese) alla Ocu (la più grande associazione di consumatori spagnola), da Solidarnosc (storico sindacato polacco) alla Upa (l’Unione dei piccoli agricoltori in Spagna), da Slow Food a Gaia (associazione degli agricoltori greci), da Campagna amica a Fondazione Univerde, fino a Green protein (ONG svedese).
Si tratta di un vero e proprio fronte europeo per la trasparenza che punta a raccogliere un milione di firme in almeno 7 Paesi dell’Unione entro il 2 ottobre prossimo. Coldiretti e Campagna Amica per raggiungere lo storico obiettivo ha organizzato la più grande mobilitazione mai realizzata per difendere la salute dei consumatori, valorizzare l’agricoltura italiana e far cambiare finalmente verso all’Europa nelle politiche sulla trasparenza di quel che i cittadini portano in tavola, promuovendo l’etichetta day in mille piazze d’Italia per salvare il vero cibo 100% italiano.
Anche la Sardegna partecipa alla grande mobilitazione con banchetti in diversi Comuni, oltre che in tutti gli uffici della Coldiretti e nei mercati di Campagna Amica presenti in tutta la Regione. Oppure si può firmare da casa compilando il form nel sito web www.sceglilorigine.it. “E’ una opportunità storica – per Coldiretti Sardegna – abbiamo tempo fino a mercoledì prossimo 2 ottobre per sottoscrivere la petizione e spingere con la nostra firma la Commissione Ue a garantirci trasparenza nelle scelte di acquisto dei prodotti alimentari e un giusto reddito agli agricoltori contrastando concretamente i falsi e i tarocchi che solo all’Italia costa oltre 100 miliardi di euro l’anno nel mondo”.