Festival del Passato Remoto, seconda edizione. Sorgono al Centro del Primo Centro del Mondo.
E’ l’intrigante appuntamento che dal 4 al 7 ottobre verrà ospitato a Sorgono, Laconi e Nurallao, con la direzione artistica di Sergio Frau. Il noto giornalista e scrittore, appassionato di archeologia, uno dei fondatori del quotidiano La Repubblica, di cui è stato a lungo inviato per la cultura, è l’acuto artefice di una affascinante rilettura della Sardegna nuragica. Lo ha fatto con “Le Colonne d’Ercole. Un’inchiesta”, libro pubblicato nel 2002, dove con un’intuizione “rivoluzionaria” – che ha fatto discutere, ma ha ricevuto l’apprezzamento di studiosi dell’Unesco, dell’Accademia dei Lincei e di illustri archeologi – ha infranto un bel po’ di “certezze”, spostando le Colonne d’Ercole dallo Stretto di Gibilterra al Canale di Sicilia, e con l’ultima “fatica”, “Omphalos.
Il Primo Centro del Mondo”, del 2017, dove la Sardegna, secondo una teoria supportata da precisi riferimenti letterari e scientifici, è l’Isola di Atlante e Sorgono l’ombelico, l’omphalos, appunto, del mondo. Secondo la lettura di Frau, la Sardegna fu, dunque, al centro del mondo, fino al XII secolo a. C. un’isola felice, feconda, un’Eldorado, quando poi venne distrutta da un mega tsunami, dallo Schiaffo di Poseidone di omerica memoria, una punizione divina ai danni dei suoi abitanti, divenuti, secondo gli dei dell’Olimpo, troppo superbi. L’Isola si trasformò in terra sventurata, fra malaria e pestilenze, i Sardi nuragici ripararono nella Penisola, in Toscana, Umbria, in luoghi lontani dal mare, dando origine all’altrimenti misteriosa civiltà etrusca. Frau si muove con dovizia di particolari partendo dalle parole lasciateci da Omero, Platone, Esiodo, Socrate, Aristotele, Eschilo, Plutarco, alcuni dei grandi autori classici greci della letteratura, della storia, della filosofia.
Di questo ma non solo, anzi, di molto di più, si parlerà nei quattro giorni del Festival, fra visite guidate al sito di Biru ‘e Concas a Sorgono, con i suoi 200 menhir più antichi di Stonehenge, al Museo delle Statue Menhir di Laconi e alla Tomba dei Giganti di Nurallao, itinerari, convegni, osservazioni astronomiche, Notti della Luna, proiezioni di film, mostre, laboratori.
Così scrive Sergio Frau: “Questa mia ricerca – Omphalos, il Primo Centro del Mondo – prova a restituire un senso (ma anche una geografia reale) alle parole e ai simboli degli Antichi. Attraverso testimonianze d’epoca e risultanze geo-archeologiche si analizzano e si confrontano due miti paralleli: quello di Atlante al Centro del Mondo (di cui parlano Omero, Esiodo, Eschilo, Socrate, Platone, Aristotele & C.) e quella di Amleto e del suo Mulino Cosmico, che teneva in ordine tempo e spazio nel Primo Mondo, quello dell’Età dell’Oro di Kronos.
Un mito, questo, indagato magistralmente da Giorgio de Santillana (famoso storico e filosofo della scienza). Il racconto di Platone – nel Timeo e nel Crizia – testimonia di un’Isola di un Atlante al Centro del Mondo, strabiliante per la sua civiltà, ferita a morte da cataclismi marini che in un solo giorno e in una sola notte posero fine a ogni felicità…”. E ancora: “…Basta misurare su un mappamondo il 40° parallelo nord (quello della Linea degli Olimpi, della Via della Seta, di Toledo, Omphalos di Spagna…) per rendersi conto che lì, proprio al Centro, perfettamente equidistante dalle coste pacifiche di Giappone (11.350 Km) ed America (11.359 Km), c’è un’Isola che sbuca, a sorpresa, dal mare: un’isola già antica per gli Antichi prima felice – una città galleggiante con le sue 20 mila torri megalitiche e tutti i beni del mondo, ossidiana e argento compresi – poi pestilente, malarica, abbandonata, trascurata persino dagli studiosi di archeologia. Eppure decine, decine e decine i nuraghi sepolti vivi sotto il fango (com’era su Nuraxi di Barumini prima che Giovanni Lilliu gli levasse di dosso quella collina coltivata a fave), mostrano una lontana catastrofe, una vera Pompei del Mare… Omero per la sua Isola d’Occidente, in Odissea, profetizza uno Schiaffo di Poseidone… Finisce nel 1175 a.C. – ce lo giurano gli Egizi e Giovanni Lilliu – la Civiltà Nuragica e la sua storia di quei fabbri sardi continua sui picchi d’Italia. Orte, Orvieto, Cortona, Volterra, Verucchio: un Popolo di Mare il più distante possibile dal mare. Ormai, però, si chiamano Etruschi. Plutarco – in Vita di Romolo – ce li dice ‘Coloni dei Sardi’. Perché non credergli?”.
Frau spiega il senso del festival da lui diretto: “Il Festival del Passato Remoto fin dall’inizio – l’anno scorso – si propone di accendere i riflettori non soltanto su zone oscure dell’archeologia sarda troppo spesso malintese o trascurate, ma anche sui lavori all’antica dei Maestri Artigiani che ancora conservano, intatto, il Sapere di un tempo. Ben venga chi vuole riscoprire antichissime storie, vere geografie, lontani saperi, fantastici sapori. E magari, poi, ragionarci su.
La Sorgono dei 200 menhir più antichi di Stonehenge, e del Rosone più grande della Sardegna (quello del santuario di San Mauro), dove ancora è vivo il ricordo della Fiera di San Mauro che un tempo richiamava compratori da tutto il Mediterrano, è il luogo ideale per questa avventura”.
Il Festival del Passato Remoto è organizzato dall’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo, promosso dal Comune di Sorgono, in collaborazione con i Comuni di Laconi e Nurallao, e sostenuto dalla Fondazione di Sardegna, dalla Fondazione Sardegna Film Commission e dagli Assessorati della Cultura e del Turismo della Regione Sardegna.
“Anche questo anno si ripete l’evento che ha rappresentato lo scorso anno e rappresenta anche adesso un’importante vetrina per il nostro Comune, per conoscere e apprezzare ciò che offre il nostro territorio, ricco di un prezioso patrimonio archeologico”, sottolinea il sindaco di Sorgono Giovanni Arru. “Abbiamo ritenuto che fosse più che opportuno dedicare la massima attenzione a un settore strategico come quello dei beni culturali. I nostri siti, grazie a questa opera di promozione, stanno avendo una visibilità di grande rilevanza. Questa iniziativa può portare il nostro territorio a un notevole miglioramento, sia dal punto di vista culturale che economico”. “Il mito di Atlante/Atlantide e la storia del popolo di navigatori degli Shardana, così come ce li racconta Sergio Frau, è ormai difficile ai più confutarli come fossero semplice teoria”, dice Stefano Delunas, presidente dell’Associazione Enti Locali per le Attività Culturali e di Spettacolo. “Le stesse navicelle nuragiche dimostrano che i Sardi erano un popolo di navigatori e di guerrieri. Un popolo degno di essere raccontato. Per questo partecipare a quattro giorni dedicati al nostro Passato Remoto sarà affascinante. Il Festival sarà poi arricchito da quel
mistero/certezza che sono i 200 menhir di Biru ‘e Concas: Sergio Frau ha proprio centrato il sottotitolo, Sorgono al Centro del Primo Centro del Mondo”.
IL PROGRAMMA
La seconda edizione del Festival del Passato Remoto prende, dunque, il via venerdì 4 ottobre. Si parte alle 10 con le visite guidate al Museo di Sorgono (v. la scheda in allegato di Sergio Frau), a quello dei Menhir di Laconi e al sito Aiòdda di Nurallao.
Il Museo della Statuaria Preistorica in Sardegna (il Museo delle Statue Menhir) è ospitato negli spazi del Palazzo Aymerich, ultima residenza dei marchesi di Laconi progettata a metà Ottocento dall’architetto Gaetano Cima. Il percorso espositivo, articolato in 11 sale distribuite fra il piano terra e il secondo piano, delinea lo sviluppo cronologico (compreso fra il 3800 e il 2000 a.C., circa) e tipologico della grande statuaria antropomorfa preistorica sarda, prevalentemente con testimonianze provenienti dal territorio di Laconi: menhir protoantropomorfi di sagoma ogivale ma privi di raffigurazioni, menhir antropomorfi assessuati, che mostrano i primi tratti somatici del viso (naso e occhi), e statue-menhir vere e proprie, più ricche di dettagli e di simboli che ne consentono anche la distinzione tra i sessi.
La tomba megalitica di Aiodda a Nurallao ricalca il classico impianto delle Tombe dei Giganti. E’ un monumento funebre che risale al XV sec. a.C. e sorge su una collina a pochi chilometri dall’attuale centro abitato. L’ingresso è preceduto da una grande esedra semicircolare di circa 6 m di ampiezza, la cella funeraria è lunga circa 10 m ed è a pianta navetiforme. Durante lo scavo si rinvennero diverse statue-menhir con i tipici motivi simbolici scolpiti in rilievo: esseri umani capovolti, in schema “ancoriforme”, o “a candelabro”, provvisti o meno di pugnale.
Alle 11 è previsto un Educational Tour, guidato da Sergio Frau, a cui parteciperanno geografi e archeologi di levatura nazionale e internazionale. L’itinerario si snoderà per il Medio Campidano, lungo la Pompei del Mare, una Pompei nuragica, decine e decine di nuraghi sepolti dalla cosiddetta Unda Manna.
Il progetto S’Unda Manna – voluto da Sergio Frau, dal geologo Mario Tozzi e dall’associazione culturale A.A.A.A.I.O’, e realizzato da Ettore Tronci e Matteo Cera – è nato con l’obiettivo di catalogare, con foto e video dall’alto mediante drone, alcuni dei nuraghi sepolti più significativi presenti nelle sub-regioni storiche della Marmilla, della Trexenta e del Sarcidano.
Durante la mattinata una delegazione di ospiti del festival visiterà l’area archeologica di Aiòdda, accompagnata da guide specializzate di Nurallao.
La seconda giornata del festival, quella di sabato 5, sarà molto densa di appuntamenti e avrà inizio alle 10: fino alle 13 sono previste ancora le visite guidate ai Musei di Sorgono, Laconi e al sito Aiòdda di Nurallao. Dalle 10 alle 13 e dalle 15 alle 19 il Museo di Sorgono accoglierà anche laboratori didattici per le scuole.
Dalle 10 alle 13 scattano le visite guidate al Parco Archeologico di Biru ‘e Concas a Sorgono, comunemente definito “Stonehenge sarda”, il maggiore raggruppamento di menhir del Mediterraneo, risalente a circa cinquemila anni fa.
Al centro esatto dell’Isola, a pochi chilometri da Sorgono, immerso nei boschi del Mandrolisai, la più occidentale delle Barbagie, un luogo che emana sacralità – è a poca distanza dal Santuario di San Mauro – e genera suggestioni. Il sito di Biru ‘e Concas, che letteralmente significa “sentiero delle teste”, venne scoperto 31 anni fa dall’ex sindaco di Sorgono Francesco Manca, appassionato ricercatore. Duecento menhir scolpiti e levigati fino a ottenere una forma ogivale: i più antichi, proto-antropomorfi, risalenti al
Neolitico recente (3500-2800 a.C.), quelli più lavorati e stilizzati, antropomorfi, da collocare nell’Eneolitico (2700-1700 a.C.). Monumenti megalitici, pietre sacre ‘allungate’, un tempo conficcate (perdas fittas), che rappresentano simboli fallici della fertilità che evocano la dea Madre, primordiale divinità prenuragica, e, forse, ricorderebbero le figure mitiche ed eroiche degli antenati. Oggi risultano essere allineati in fila indiana, mentre al momento del ritrovamento presentavano una sistemazione a semicerchio.
Sabato 5 scoccherà anche l’ora dello Star Party: dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20 nella Palestra Comunale di Sorgono verrà allestito un Planetario per Laboratori delle stelle, conferenze con attività di osservazione astronomica, a cura dell’Associazione Astronomica Nuorese.
Uno Star Party è un raduno pubblico dedicato agli appassionati, ai curiosi, agli studenti, che ha lo scopo di condurre delle osservazioni collettive del cielo. Sabato 5 e domenica 6 ottobre, fra la Palestra Comunale e il sito di Biru ‘e Concas, sono previste conferenze divulgative, osservazioni a caccia di pianeti, comete, stelle e oggetti del cielo più profondo, con telescopi come il Boldrini, il più grande nel suo genere in Italia. Per tutto il periodo dello Star Party funzionerà il Planetario con cupola di 5 metri, Incontri “stellari” con spettacoli avvincenti e l’impiego della realtà virtuale. Gli spettatori saranno completamente immersi nella proiezione del cielo stellato e in animazioni sferiche in full HD. Circondati dalle simulazioni digitali, sembrerà di viaggiare realmente nell’Universo. Con la guida esperta di un astronomo, e grazie alle più avanzate tecnologie digitali, il Planetario si trasformerà in una sorta di “macchina dello spazio e del tempo” in cui si impareranno a riconoscere stelle, pianeti e costellazioni, si potrà assistere alla nascita del Sistema Solare, visitare ammassi stellari e galassie remote (ogni proiezione ha la durata di 40 minuti circa).
Sardinian Warriors: così si chiama la mostra, con annessi laboratori, ospitata dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 20 al Centro Polifunzionale di Sorgono. In esposizione gli strumenti di guerra del popolo degli Shardana. Ma non solo: manichini di guerrieri, sacerdotesse e capitribù, un modello di nuraghe e riproduzioni in bronzo di spade e altre attrezzature nuragiche in metallo.
Alle 18 uno degli appuntamenti clou del Festival del Passato Remoto: dopo il giusto tempo di rodaggio, arriva l’inaugurazione “vera e propria” – così il curatore Sergio Frau – del Museo di Sorgono, insieme a quella dell’Infopoint del Museo, approntato dalla maestra di grafica Laura Montelli. A corredare questi importanti momenti la nuova mostra “Il Camposanto degli Antichi”, con le foto di Gianluca Belei delle Tombe dei Giganti che si addensano nel Centro Sardegna (v. la scheda in allegato di Sergio Frau).
A Laconi, alle 18.30, al Cine Teatro Fabrizio De Andrè verrà proiettato, a cura della Fondazione Sardegna Film Commission, Funtaneris, sulle strade dell’acqua regia, film documentario sulle fontane storiche della Sardegna, con la regia di Massimo Gasole. Le architetture dell’acqua, fontane, lavatoi e acquedotti, progettati nei secoli, raccontano le fasi di nascita e l’evoluzione delle città, dei paesi e dei paesaggi.
Alle 19 nel Cortile del Museo di Sorgono degustazioni e promozione dei prodotti locali e a seguire, alle 20, il concerto del Coro di Sorgono.
La Piazzetta Villasanta, a Sorgono, ospiterà alle 21 la proiezione del documentario Omphalos, una sintesi della ricerche di Frau attraverso il racconto per immagini tratto da diverse trasmissioni Rai, come Leonardo, Mediterraneo, Voyager.
Alle 21.30, nel parco archeologico di Biru ‘e Concas, ecco ancora lo Star party, curato dall’Associazione Astronomica Nuorese, con un altro evento di richiamo del festival: La Notte della Luna – International Observe the Moon Night, in contemporanea con l’appuntamento mondiale in cui astrofili e appassionati partecipano all’osservazione collettiva del cielo.
Rodolfo Calanca, direttore scientifico dell’Associazione “Borgo di Urania” e della web community EANweb (www.eanweb.com), terrà una breve conferenza introduttiva su: “La Luna, da Leonardo da Vinci all’allunaggio dell’Apollo 11”. E dalle 22 La Notte della Luna di Leonardo e dell’Apollo 11. Si tratta di una osservazione pubblica del nostro satellite naturale per celebrare la Notte Internazionale della Luna, dedicata sia al 50° dell’allunaggio dell’Apollo 11 che a Leonardo da Vinci, il primo a disegnare con realismo una carta lunare. Per le osservazioni verrà utilizzato il gigantesco telescopio di 76 centimetri di Andrea Boldrini e due telescopi di 15 e 20 centimetri, messi a disposizione dall’AAN, per una visione ad ampio spettro del cielo stellato.
La Notte della Luna o International Observe the Moon Night (InOMN) è l’iniziativa mondiale dedicata alla scoperta e all’osservazione della luna, in programma quest’anno proprio il 5 ottobre (observethemoonnight.org/). Nel team promotore rientrano la NASA e altre importanti istituzioni scientifiche. In Italia da alcuni anni l’appuntamento è promosso dall’Istituto Nazionale di Astrofisica (INAF) e dall’Unione Astrofili Italiani (UAI). L’iniziativa internazionale rappresenta l’occasione per proporre osservazioni al telescopio della Luna e per approfondire temi come la genesi e le caratteristiche fisiche, le missioni spaziali passate e in programma, la mitologia, la poesia, la musica e le diverse espressioni artistiche ispirate alla Luna. Lo Star Party dell’AAN è iscritto nella lista degli eventi patrocinati dalla NASA, nei quali si svolgono le attività più significative dal punto di vista culturale e scientifico.
A chiudere la serata del 5 penserà Francesco Medda alias Arrogalla, compositore di musica elettronica e live performer, che nella Piazzetta Villasanta di Sorgono, alle 22, proporrà il suo concerto Arrogalla Live Set.
La mattinata di domenica 6 ottobre si apre alle 9.30 con l’inaugurazione della Fiera dei Maestri Artigiani dei lavori all’antica. Nel Cortile del Museo di Sorgono e a Funtana Lei l’arte del Sapere e dei saperi lontani. Dalle 9 alle 13 e dalle 16 alle 20, nella Palestra Comunale di
Sorgono sarà ancora il Planetario ad accompagnare i visitatori, grandi e piccoli, alla scoperta dell’Universo e delle sue stelle. Dalle 10 alle 13 si rinnovano le visite guidate ai Musei di Sorgono (che dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 19 ospiterà anche i laboratori didattici per le scuole), Laconi e al sito Aiòdda di Nurallao. E dalle 10 alle 13 riprenderanno le visite guidate al Parco Archeologico di Biru ‘e Concas. Così come dalle 10 alle 13 e dalle 15.30 alle 20 sarà ancora visitabile al Centro Polifunzionale di Sorgono la mostra, con i suoi laboratori, Sardinian Warriors.
Il fulcro della ricca giornata di domenica 6 sarà al Teatro Murgia di Sorgono, che a partire dalle 10.30 ospiterà 40° Parallelo Nord: primo equatore?, un convegno di geografia antica organizzato in collaborazione con la Società Geografica Italiana. Con Sergio Frau sul tema interverranno Franco Farinelli, dell’Università di Bologna, Claudio Giardino, dell’Università del Salento, Rossella Belluso, Gianfederico Pietrantoni e Orazio Lagreca, della Società Geografica Italiana, gli archeologi greci Kostas e Bozena Soueref, lo studioso e scrittore Ciriaco Offeddu.
“Omero, Esiodo, Eschilo ,Platone… Almeno 15 Grandi Testimoni Greci giurano che Atlante sorreggeva la volta celeste dal Centro del Mondo”, così presenta il convegno Frau .”In tutte le culture si ricorda una storia parallela: un Mulino (di Amleto & Kronos) che dal Centro del Mondo ordinava spazio e tempo nell’Età dell’oro. Sia Atlante che il Mulino verranno feriti a morte dal mare. Non sono il primo, quindi, a dire che Atlante e la sua Isola sono stati il Centro del Mondo. Sono il primo a credere agli Antichi e a verificare su una mappa quel che dicevano. E, a quel punto, la geografia parla: esattamente a metà del 40° parallelo, spaccata in due da quella linea che i classici definivano la Linea degli Olimpi, c’è la Sardegna. A oriente – prosegue Frau – la Linea passa per il Salento (zona piú ricca d’Italia di menhir dopo la Sardegna), poi per il monte Olimpo e Lemnos, l’“isola dei Tirreni”, in Grecia, quindi per Hattuša, capitale degli Ittiti, infine per il Caucaso di Prometeo, fratello di Atlante, da cui parte la via della seta fino a Pechino. Verso occidente, invece, tocca le isole Baleari e Toledo, nota come l’ombelico di Spagna. Nel cuore dell’Isola – esattamente nel Centro Geografico dell’Isola – i 200 menhir di Biru ‘e Concas segnano e segnalano questa centralità. Ma se è così, rispettando davvero quel che ci raccontano gli Antichi, se Atlante stava al Centro del Mondo – conclude il direttore artistico del Festival del Passato Remoto – dovrebbe anche aver segnato con la sua posizione il primissimo equatore”.
Nel pomeriggio, alle 15.30, si riprende con la visita al sito archeologico di Biru ‘e Concas, con una guida d’eccezione, Francesco Manca che quei menhir 31 anni ha scoperto. Alle 16 una delegazione di ospiti del festival visiterà il Museo dei Menhir di Laconi.
Sergio Frau, alle 17, racconterà la sua ricerca Omphalos: la Sardegna di Atlante, Primo Centro del Mondo, facendo visitare le sale del Museo di Sorgono, di cui è curatore.
Alle 18 l’appuntamento con Aperitivi Letterari: gli autori Giancarlo Casula e Antonangelo Liori presenteranno, rispettivamente, “Desula” e “I Templi del Sonno”.
Alle 18.30, al Teatro Murgia di Sorgono, la proiezione, a cura della Fondazione Sardegna Film Commission, di Faber in Sardegna, alla presenza del regista Gianfranco Cabiddu. Un film documentario che racconta un Fabrizio De André privato, immortalato nella sua residenza
dell’Agnata, e l’amore per la Sardegna, la terra nella quale ha vissuto gli anni della sua maturità artistica. Il viaggio è accompagnato dalle immagini e la musica dell’ultimo storico concerto del cantautore genovese, al Teatro Brancaccio di Roma nel 1998.
Alle 21.30 sarà ancora l’ora dello Star Party, l’osservazione della Luna nell’area archelogica di Biru ‘e Concas con il grande telescopio Boldrini, a cura dell’Associazione Astronomica Nuorese Rodolfo Calanca, direttore scientifico dell’Associazione “Borgo di Urania”, terrà una breve conferenza introduttiva su: “Le costellazioni, miti e asterismi”. Dalle 22 scatterà il party astronomico Osserviamo i piu’ begli oggetti del cielo.
La giornata conclusiva della seconda edizione del Festival del Passato Remoto, lunedì 7 ottobre,
comincerà alle 10 con le visite guidate ai Musei di Sorgono, Laconi e al sito Aiòdda di Nurallao. Alle 11 l’Educational Tour per geografi e archeologi di livello nazionale e internazionale. Guida d’eccezione sarà Sergio Frau, e l’itinerario, questa volta, si articolerà nel Nord Sardegna: guest star sarà la ziqqurat di Monte d’Accoddi, un monumento unico nel bacino del Mediterraneo, massima espressione sacra della civiltà prenuragica, a pochi chilometri da Sassari. Il tempio di Monte d’Accoddi (dall’arcaico kodi, ‘pietra’) risale a cinquemila anni fa, è unico in Europa per la singolarità della tipologia architettonica. Fu scoperto a metà del XX secolo.