Dopo Cagliari e Tortolì, il progetto “MigraRe: Sardegna chiama Africa” sbarca a Nuoro: l’obiettivo è sensibilizzare gli studenti all’accoglienza e ai valori sociali
Un’indagine conoscitiva sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione tra gli studenti delle scuole secondarie della Sardegna. E’ il primo passo del progetto “MigraRe: Sardegna chiama Africa”, promosso dall’Associazione Socialmed con il contributo della Fondazione di Sardegna.
Attraverso un questionario composto da 30 domande, i giovani sardi potranno esprimere il loro grado di conoscenza sul fenomeno migratorio a livello nazionale e regionale e anche la percezione di quanto sta avvenendo intorno a loro.
I primi a rispondere sono stati gli studenti del Liceo Scientifico Antonio Pacinotti di Cagliari, uno dei più grandi istituti della Sardegna, e dell’IPSAR di Tortolì. Il prossimo sabato 12 ottobre, il progetto MigraRe sarà a Nuoro al Liceo delle Scienze Umane e Musicale “Sebastiano Satta”.
Nel corso dei primi incontri con gli studenti delle scuole superiori della Sardegna è stato proiettato il documentario “Storie di Migrantes”, del giornalista Alessandro Aramu e del regista Carlo Licheri, girato tra le acque di Lampedusa e i centri di accoglienza della Sardegna. Un docufilm che racconta le storie di chi è scappato dal continente africano per raggiungere l’Europa, storie di paura, di speranza e di integrazione. È stata l’occasione per parlare anche del ruolo dell’informazione, spesso accusata di fornire una percezione distorta del fenomeno migratorio.
I laboratori didattici al fine di un’indagine sulla rappresentazione sociale dello stranieri in Sardegna sono solo una parte delle attività previste dal progetto MigraRE: gli studenti saranno coinvolti anche in giornate formative di educazione al rispetto dell’altro e ai valori dell’accoglienza. Uno degli obiettivi dell’iniziativa è supportare il migrante nella sua permanenza nell’isola coinvolgendolo attivamente nella collettività locale e agevolando il suo inserimento lavorativo nei comuni delle aree interne e in via di spopolamento.
E’ proprio a alle scuole di questi territori che si rivolge l’associazione Socialmed che ha in programma azioni di animazione con il coinvolgimento di giovani italiani e stranieri, insieme per abbattere le barriere e favorire il dialogo. Partner del progetto sono EjaTv, l’associazione Entulas, il Centro Italo Arabo e del Mediterraneo, la camera di Cooperazione Italo Araba e S.O.S.
IL PROGETTO
Il progetto, realizzato con il contributo della Fondazione di Sardegna, si prefigge di sensibilizzare e contribuire alla diffusione e al radicamento nella società sarda di accoglienza di valori sociali quali la solidarietà, la comprensione e il rispetto di culture diverse, nell’intento di contribuire al processo di accettazione attiva della collettività straniere presenti nel territorio target e favorendo l’interculturalità. “MigraRE: Sardegna chiama Africa” è un progetto della durata di tre anni che punta a supportare il migrante nella sua permanenza in Sardegna, coinvolgendolo attivamente nella collettività locale, e agevolando il suo inserimento lavorativo nei comuni siti in aree interne e in via di spopolamento.
Attività del progetto
Analisi psico-sociale attraverso interviste, racconti e testimonianze dirette in un duplice percorso conoscitivo mirato ad analizzare sia i migranti che la società di accoglienza. L’analisi è condotta realizzando incontri con i migranti presenti nelle strutture di accoglienza della Sardegna avviando un percorso di confronto sia con i responsabili dei Centri sia i migranti presenti nelle strutture sull’esperienza dell’accoglienza;
– individuazione e selezione di giovani migranti per la costruzione di un percorso di creazione di impresa nelle aree della Sardegna in via di spopolamento;
– svolgimento di laboratori didattici, di concerto con le imprese e le organizzazioni datoriali, per fornire a 10 giovani migranti, uomini e donne, un supporto nella creazione di nuove imprese in settori produttivi strategici che connotano l’identità economica e sociale della Sardegna, come l’agricoltura e l’artigianato che ben si prestano a essere attivate in contesti in via di spopolamento.
In parallelo con queste azioni:
– incontri con gli studenti delle scuole secondarie della Sardegna coinvolgendo i ragazzi in un percorso di sensibilizzazione e realizzando un’indagine conoscitiva circa le loro conoscenze sui temi dell’immigrazione e dell’integrazione;
– Organizzazione di giornate formative di educazione al rispetto dell’altro e ai valori dell’accoglienza rivolte agli studenti delle scuole secondarie della Sardegna;
– Azioni di comunicazione con eventi pubblici: conferenza stampa per il lancio del progetto, evento conclusivo pubblico con la partecipazione di esperti delle tematiche migratorie internazionali, testimonianze degli operatori dei centri di accoglienza.