La società umanitaria cineteca sarda, in collaborazione con lab80film e archivio superottimisti presenta Re-framing home movies #3. Residenze in archivio con il sostegno di MiBACT e SIAE
La Cineteca Sarda alla ricerca di giovani artisti o filmmaker, studiosi o archivisti per la realizzazione di una serie di opere attraverso l’utilizzo del cosiddetto cinema di famiglia. Sono aperte infatti le selezioni per “Re-framing home movies”, con l’obiettivo di far nascere nuovi progetti creativi a partire da materiali filmici amatoriali.
Sei i posti disponibili, due i requisiti di base: essere residenti in Italia e avere meno di 35 anni.
L’iniziativa, a cura di Karianne Fiorini e Gianmarco Torri, è promossa in collaborazione con Lab80film di Bergamo e Archivio Superottimisti di Torino, e realizzata con il sostegno di MiBACT e di SIAE. Le persone interessate potranno inoltrare le loro candidature sino a giovedì prossimo 31 ottobre, compilando il form sul sito www.reframinghomemovies.it.
Per cinema di famiglia si intendono quelle immagini private e familiari – archiviate nel corso degli anni e conservate dalla cineteche – attraverso le quali si possono comprendere le trasformazioni della società, delle sue abitudini, della vita quotidiana e delle persone, il paesaggio che cambia e le tradizioni che resistono.
I partecipanti, attraverso masterclass, momenti di workshop e un periodo di ricerche individuali negli archivi di Cagliari, Bergamo e Torino, avranno la possibilità di riflettere sulle caratteristiche specifiche di queste immagini e sulle diverse modalità di rielaborazione per produrre nuove opere che ne forniscano una lettura personale e originale.
“Re-framing home movies” partirà nel 2020 e prevede una prima settimana di formazione a Cagliari, dal 20 al 26 gennaio; una seconda settimana di residenza a Cagliari, Torino e Bergamo, dal 10 al 16 febbraio; e un workshop a Bergamo tra il 7 e il 9 maggio. In programma per luglio la presentazione pubblica delle opere.
L’iscrizione e la partecipazione al progetto sono gratuite. Tutte le spese di viaggio, vitto e alloggio per la partecipazione alla settimana di formazione, alla residenza individuale e al workshop sono a carico del progetto.
Le precedenti edizioni dell’iniziativa sono state un’occasione per giovani autori di mettersi in gioco professionalmente all’interno del contesto culturale nazionale e internazionale. Due esempi su tutti: quello di Sara Fgaier, che ha presentato il cortometraggio Gli Anni nella sezione Orizzonti alla Mostra del Cinema di Venezia, e ha vinto successivamente lo European Film Awards; e quello di Giulia Savorani, che con la sua opera La Statua, è stata selezionata all’interno di Filmmaker Film Festival di Milano, una delle vetrine più importanti per il cinema sperimentale e indipendente in Italia.
“Re-framing home movies”, grazie all’esperienza costruita nel tempo dagli archivi promotori, si sta delineando come laboratorio di riflessione permanente sul cinema di famiglia e la sua valorizzazione, come dimostrano gli inviti ricevuti nel corso del 2019 a presentare il progetto in occasioni scientifiche e professionali in Italia e all’estero, e con l’ambizione di strutturarsi ulteriormente nel prossimo futuro, per diventare protagonista e punto di riferimento a livello nazionale e internazionale.