Esce a novembre, ma con un’anteprima al Festival del Cinema di Roma il 26 ottobre, il film-documentario “Marco Polo” di Duccio Chiarini.
Il regista fiorentino, classe 1977, è entrato discretamente in una delle più grandi scuole di Firenze, l’Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo, per mostrare uno spaccato della realtà scolastica italiana attraverso l’impegno, la fatica e la passione dei 150 docenti e dei 1600 studenti che ogni giorno varcano quella soglia e lavorano fra quelle mura.
Il documentario racconta in maniera immediata, senza interviste né voci narranti, il modo in cui i docenti cercano oggi di interpretare il loro lavoro e di scrivere, insieme al dirigente scolastico, agli studenti e a tutto il personale, un nuovo modo di insegnare, una nuova idea di comunità.
«Era importante raccontarlo perché questi ragazzi non hanno niente a che vedere con quelli anche solo di dieci anni fa: è sempre più urgente capire come insegnare piuttosto che cosa insegnare», spiega Duccio Chiarini.
Un viaggio lungo 86 minuti che ripercorre un intero anno scolastico, da metà novembre agli esami di maturità, con l’obiettivo di penetrare l’essenza stessa del progetto educativo di una scuola che negli ultimi anni ha avviato un percorso di profondo rinnovamento e ha scelto di caratterizzarsi sul territorio come un ambiente moderno, accogliente e aperto alla multiculturalità.
«Negli anni del mio austero liceo classico, che faceva della tradizione e della severità valori fondanti, mi sono reso conto che solo chi tra noi rimaneva a scuola più a lungo e lavorava con gli insegnanti dopo le lezioni della mattina sapeva che al suono dell’ultima campanella si sarebbe realizzato uno strano incantesimo: nella scuola del pomeriggio cadevano infatti tutte le maschere dei ruoli e si poteva dialogare coi professori e apprendere da loro in maniera più libera e spontanea.
Sin dalle prime settimane in cui sono entrato dentro all’ITT Marco Polo di Firenze, osservando la cura con cui aule e spazi comuni erano stati resi familiari a tutti, ho avuto la sensazione di essere capitato in una strana scuola in cui sembrava che fosse pomeriggio anche quando invece era mattina», racconta ancora il regista Duccio Chiarini.
«Ma attenzione, non si tratta di uno spot sul Marco Polo – puntualizza il dirigente scolastico Ludovico Arte che ha voluto e seguito passo passo la realizzazione del film – L’intento è stato quello di far vedere una scuola in cui possono riconoscersi tutti. Anche se è stato girato nel nostro istituto, non è un film autocelebrativo, ma un documento sulla scuola italiana di oggi, che speriamo possa dare un contributo alla riflessione di tutti, dalle istituzioni alla società civile».
Il film è prodotto da La Règle du Jeu e dall’Istituto Tecnico per il Turismo Marco Polo di Firenze ed è realizzato con il contributo di Fondazione Cassa Risparmio Firenze, Fondazione Niels Stensen, Unicoop Firenze, FLC CGIL, Confindustria Firenze. È stato selezionato al Festival del Cinema di Roma, nella sezione “Alice nella Città”, dove sarà proiettato sabato 26 ottobre alle ore 14.30. Giovedì 28 novembre ci sarà la prima al Teatro della Compagnia di Firenze e poi sono previste uscite in diverse città italiane.