L’export sardo dei prodotti manifatturieri della Sardegna in Cina vale 27 milioni: 7 sono delle micro e piccole imprese. Matzutzi (Confartigianato Sardegna). “Produzioni sarde di qualità molto apprezzate. Vince chi si propone ai nuovi mercati”.
Valgono ben 27 milioni di euro le vendite dei prodotti sardi sul mercato cinese, esportazioni delle imprese della manifattura, escluse quelle della raffinazione del petrolio, che sono passate dai 12 milioni del 2017 ai 19 dello scorso anno. L’export sardo è in crescita.
Sono questi i dati, rilevati dall’Osservatorio per le micro e piccole imprese di Confartigianato Imprese Sardegna, dell’export dei manufatti che dalla Sardegna arrivano in Cina, relativi agli ultimi 12 mesi su fonte ISTAT (III trim.2018-II trim. 2019). Valore, questo, più alto sia rispetto alle rilevazioni di inizio gennaio 2017, quando si registrarono interscambi per 12 milioni di euro, e del 2018, quando l’export toccò i 19 milioni.
“Questa analisi ci dice come la strada che è stata promossa dall’Amministrazione Regionale per incentivare le esportazioni e far crescere le imprese, sia indubbiamente quella giusta – commenta Antonio Matzutzi, Presidente di Confartigianato Imprese Sardegna – soprattutto per le piccole imprese che Confartigianato rappresenta”. “La nostra Associazione – continua il Presidente – da tempo supporta le aziende dell’agroalimentare, dell’artigianato tipico e tradizionale, ma anche delle costruzioni, nella loro attività di sviluppo e approfondimento degli aspetti commerciali e del marketing per l’internazionalizzazione”.
La Cina figura nei primi sei mesi del 2019 tra i primi 10 mercati di sbocco (7° posto) dell’export di manufatti (no petrolio) realizzati dalle imprese dell’Isola, il 4,8% delle vendite sui mercati esteri sono indirizzate in questa parte del mondo.
Al I semestre dell’anno in corso, i prodotti della Sardegna più richiesti dai cinesi sono stati quelli in legno e sughero, seguiti dagli articoli in paglia e materiali da intreccio, dai prodotti in metallo, dagli alimentari e dalle bevande, dalle produzioni della metallurgia e dagli allestimenti di mezzi da trasporto. Nel totale delle vendite verso il Gigante Orientale, tra vari territori, oltre 16milioni di euro di prodotti sono stati prodotti in provincia di Cagliari, più di 5milioni in quella di Sassari, 3,6 milioni nel Sud Sardegna, 1,3 a Oristano e solo 409mila euro in quella di Nuoro.
Per quanto riguarda l’export dei prodotti manifatturieri dei settori a maggior concentrazione di MPI, il totale delle esportazioni ammonta a 7 milioni di euro, pari al 26,9% dell’export manifatturiero totale. Il record lo si toccò nel 2017 con ben 9milioni e 865mila euro di prodotti piazzati in Cina. In questo comparto, buoni riscontri hanno avuto gli alimentari, il tessile, l’abbigliamento, le calzature, i metalli, il legno, i mobili e altri tipi di manifattura. Tra le micro e piccole imprese, primeggiano le vendite di Sassari (5milioni), seguita da Oristano don 1,2milioni, Cagliari con 800mila, il Sud Sardegna con 200mila e Nuoro con soli 19mila euro.
“Gli imprenditori della nostra Isola dimostrano di non arrendersi alla crisi e si gettano sui mercati internazionali – conclude Matzutzi – aprirsi a una platea enorme e in crescita, anche se complicata come quella cinese, ma che offre prospettive di grande livello per il made in Sardegna di qualità, fortemente apprezzato dagli acquirenti cinesi, è l’unica arma a disposizione delle piccole aziende sarde”.
L’EXPORT SARDO DEI PRODOTTI IN CHINA 2018- 2019
Export settori MPI (in migliaia di euro)
Export produzione
manifatturiera-NO
petrolio (in migliaia di euro)
Sassari
5.077
5.358
Nuoro
19
409
Cagliari
818
16.695
Oristano
1.241
1.321
Provincia del Sud Sardegna
209
3.615
Sardegna
7.364
27.398