DIABETE

Diabete, giornata mondiale, incontro con le famiglie

Domani 16 novembre a Cagliari la Giornata Mondiale del Diabete.
All’Ospedale San Giovanni di Dio i medici Diabetologi, gli Specialisti
Oculisti e gli Odontoiatri incontrano le persone e le famiglie con
diabete.

6 sardi su 100 affetti da diabete mellito. Oltre 110mila
persone nell’Isola colpite dalla malattia ma in tanti non sanno di
averlo. Domani, sabato 16 novembre, dalle 9 alle 13, i medici dell’Ospedale
San Giovanni di Dio di Cagliari (ingresso Monumentale) apriranno le
porte degli ambulatori per incontrare le persone e le famiglie con il
diabete. In modo totalmente gratuito, gli Specialisti Medici e
Operatori Sanitari del Servizio di Diabetologia, della Clinica
Oculistica e dell’Odontoiatria e Igiene Dentale effettueranno la
valutazione del rischio e lo screening del diabete, l’esame della
retina e il controllo per la prevenzione delle parodontopatie.

L’iniziativa rientra nelle attività previste dalla Giornata Mondiale
del Diabete, organizzata per informare e coinvolgere la popolazione
nella prevenzione e nella gestione della patologia. Durante
l’appuntamento di domani, per i cittadini sarà possibile anche
valutare il rischio di sviluppare il diabete nei prossimi anni
compilando un semplice questionario e ricevere suggerimenti e
materiale informativo dedicati alla prevenzione e alla corretta
gestione del diabete anche con l’attività fisica come strumento di
prevenzione e cura del diabete.

“La Giornata – commenta Rosangela Maria Pilosu, Medico Diabetologo
Coordinatrice della Giornata – ha come tema Famiglia e Diabete ed è un
momento importante anche per riuscire ad evidenziare precocemente
questa patologia, soprattutto in età pediatrica. Purtroppo a volte la
diagnosi arriva tardi e i sintomi principali, ovvero sete intensa e
aumento delle urine, uniti alla perdita repentina di peso, sono
sottovalutati e questo può determinare complicanze acute come il coma
chetoacidosico per cui è indispensabile il ricovero”. “Nella
prevenzione e nella cura di tutte le forme di diabete – continua la
Pilosu – è altresì indispensabile l’alleanza con la famiglia sia per
la promozione di comportamenti salutari che per il supporto nella
gestione della malattia nel quotidiano. I programmi educativi estesi
ai familiari aiutano a migliorare il compenso glicometabolico,
prevengono e rallentano le complicanze e facilitano il raggiungimento
di una migliore qualità di vita”.

Purtroppo, sono innumerevoli gli effetti e le malattie correlate al
diabete, spesso gravi: malattie cardiache, cecità, amputazioni,
insufficienza renale, morte precoce. Molti sintomi potrebbero essere
spia della patologia e se trascurati portare a una diagnosi tardiva
anche nel diabete tipo 2 o a una delle complicanze croniche.

Nel mondo il diabete mellito colpisce 425 milioni di persone, in
Italia 4 milioni in Italia e in Sardegna ben 114.000. Quindi, 6 sardi
su 100 soffrono di questa malattia con una prevalenza che arriva al
6,4% e con la maggiore incidenza in Italia per il Tipo 1, e tra le
più alte del mondo. Degli oltre 110mila casi, la cui età media è di
66,4 anni, circa 58.000 interessano gli uomini e 52.000 le donne. La
prevalenza maggiore è stata registrata nei maschi tra il 64 e 84 anni:
30.954, il 53% di tutti i malati. Il dato viene confermato analizzando
le fasce d’età più colpite: quella tra i 64 e 84 anni, 59.370 casi,
rappresenta il 53,8% dei malati, seguita da quella tra i 45 ai 64 con
31.210 casi , il 28,3% del totale. Tra le aree geografiche, 37.558
casi sono registrati a Cagliari, 21.466 a Sassari e 11.374 a Oristano.

“Una malattia, il diabete, spesso conosciuta poco, curata tardi, con
tante complicanze – riprende la Coordinatrice della Giornata – la cui
diagnosi precoce è fondamentale per contenere costi sociali e
assistenziale”. “Una patologia in rapido incremento – conclude la
Pilosu – In Italia ci sono circa 1 milione di soggetti non
diagnosticati, cioè già diabetici ed ad alto rischio di complicanze e
altrettanti soggetti con Pre-diabete (alterata glicemia a digiuno e
ridotta tolleranza glucidica) fortemente predisposti alla malattia,
che devono essere individuati per la correzione di tutti i fattori di
rischio modificabili in modo da evitare l’evoluzione a Diabete. Per
prevenire e curare allora occorre davvero ‘fare sistema’ con tutte le
forze e le risorse disponibili”.

Per informazioni: Dott.ssa Rosangela Maria Pilosu 3200656051
Medico Diabetologo – Ospedale San Giovanni di Dio – Azienda
Ospedaliero Universitaria di Cagliari

About Claudio Marongiu

Laureato in Scienze della Comunicazione, appassionato di elettronica e tecnologia, musicista amatore e viaggiatore

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