Una piccola per poter salvare le realtà radiofoniche universitarie
Si chiama “Fondo Antonio Megalizzi” e il suo obiettivo sarà favorire lo sviluppo e la diffusione delle radio universitarie. Il disegno di legge è stato presentato nella Sala Stampa della Camera dei Deputati alle 13 con l’On. del PD Alessia Rotta, promotrice della legge.
Perché la Proposta di Legge Megalizzi:
Questa proposta di legge ha come obiettivo quello di favorire e sostenere lo sviluppo e la diffusione delle emittenti radiofoniche costituite negli atenei italiani e negli istituti di formazione superiore (esattamente trentuno in totale).
Si tratta di importanti laboratori didattici, luoghi ideali per un’attività di partecipazione alle iniziative universitarie, sostegno alla comunicazione dell’identità. Un fulcro comunitario dove lo studente in formazione raccoglie non solo esperienza professionale ma migliora le proprie competenze e impara il concetto di cittadinanza attiva.
Visto l’attuale momento storico, quello che era un sostegno importante delle istituzioni in queste attività si è notevolmente ridotto.
E’ andato svalutandosi il valore sociale e compromettendo la libertà creativa e di sperimentazione, nel perseguimento di un mercato attualmente impari e di semi monopolio. Diventa sempre più difficile per gli “operatori radiofonici universitari” tutelare il proprio operato.
Altrettanto difficile è rimanere in regola con le normative nazionali ed europee ed aprire a nuovi studenti l’offerta di contenuti e la sperimentazione.
Il fondo è intitolato alla memoria di Antonio Megalizzi, e a Bartosz Orent-Niedzielski, giovani operatori radiofonici universitari, assassinati a Strasburgo nel dicembre 2018 da un loro coetaneo nel corso di un attacco terroristico. Per onorare la loro memoria e il loro lavoro, per rafforzare il messaggio di amore, solidarietà e fratellanza di cui la loro vita è stata testimonianza, in rappresentanza di tutti i giovani che si adoperano in questi ambiti.
Si intitola il fondo alla loro memoria affinché la loro eredità possa trasformarsi in un’opportunità per altri giovani come loro che sognano di fare i giornalisti, i tecnici, gli speaker, i comunicatori del servizio pubblico, operatori consapevoli dei nuovi media.