Un duplice appuntamento sabato 23 novembre alle 21 e domenica 24 novembre 19. Con la pièce scritta “a quattro mani” da Rolando Macrini e Manuele Morgese, anche protagonista sulla scena per “un corto circuito storico, irriverente, sarcastico, sprezzante e esplosivo” tra la rivolta di Masaniello nella Napoli del 1647 e la rivoluzione russa del 1917. Imperdibile la rappresentazione di “Revolution” al TsE di Is Mirrionis a Cagliari per “Teatro Senza Quartiere” 2019-2020.
Un testo originale che rappresenta anche una “presa di di posizione sul mondo” in bilico tra realtà e finzione, una “sottile farsa” o un “caustico e enigmatico board game”. Con la regia di Rolando Macrini, che ha scritto anche le musiche originali insieme con Rasmus Zschoch. Una partitura teatrale che mescola generi e stili – dalla commedia dell’arte alla temperie dell’off-off Broadway – lingue e accenti, per mettere a confronto l’insurrezione capeggiata dal giovane pescatore al grido «Viva ‘o Re ‘e Spagna, mora ‘o malgoverno» e gli eventi che portarono alla caduta dello zar e alla nascita della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa.
Un’interessante riflessione su eventi emblematici dal forte valore simbolico. La volontà delle classi più umili si afferma improvvisamente con forza dirompente, riuscendo a stravolgere equilibri plurisecolari e mostrando sia pure per brevi istanti la fragilità dei sistemi di potere fondati sull’aristocrazia e sul censo, sulla “sacralità” della monarchia e sulle pretese della nobiltà in una tradizione di tipo feudale. Una visione “elitaria” della società che sancisce la supremazia di pochi privilegiati sulla moltitudine dei contadini e degli artigiani, e ancor più dei semplici braccianti per non dire dei poveri e degli affamati, scaturita direttamente o indirettamente dal gioco delle armi e dalle necessità della difesa (e dell’offesa) in un mondo in guerra.
La Rivoluzione
Sull’onda della storia, lo spettacolo accende i riflettori sulla rivoluzione russa che pose fine all’impero e alla dinastia degli zar. Determinando la nascita della Repubblica Socialista Federativa Sovietica Russa, inaugurò la nuova era del Comunismo, mutando irreversibilmente il futuro della Russia e del mondo intero. Una trasformazione profonda della società, un modello nuovo di organizzazione del lavoro, frutto di un’ideologia che avrebbe dovuto rappresentare un felice esempio di utopia realizzata, per quanto perfettibile – ma poi degenerata in un regime e in una realtà profondamente distopica. La “rivoluzione d’ottobre” rappresenta il momento culminante e decisivo dei fermenti politici e culturali della Russia tra Ottocento e Novecento, con la presa di potere del partito bolscevico guidato da Lenin e Lev Trockij e e il temporaneo trionfo del fantasma aggirantesi per l’Europa, secondo il monito di Karl Marx.
“Biglietto sospeso”
Prosegue al TsE l’iniziativa del “biglietto sospeso” ispirato al più noto “caffè sospeso” napoletano: chi vorrà potrà acquistare un secondo biglietto, da mettere a disposizione di chi non potrebbe permetterselo e sostenere così il progetto e l’idea di una cultura “accessibile” a tutti.