Si chiude oggi, 25 novembre 2019, il ciclo di iniziative organizzate da Il crogiuolo come contributo alla lotta contro la violenza sulle donne. Alle ore 19.30, negli spazi dell’Associazione Terra Battuta, in via San Domenico 10 a Cagliari, andrà in scena “Le ceneri di Atilia” di Clara Murtas, con Daniela Musio, Monica Zuncheddu e la stessa autrice.
Atilia Pomptilla
Costruito dal romano Lucio Cassio Filippo in onore di sua moglie, la matrona Atilia Pomptilla, nel II secolo. La tomba, decorata all’esterno da una facciata con due colonne (ne è superstite un capitello) e frontone, è composta da un pronao e due camere funerarie.
In base alle iscrizioni metriche incise sulle pareti del pronao (CIL X 7563-7578), si può ricostruire la vicenda dei due coniugi, che furono esiliati in Sardegna. Atilia sarebbe morta dopo aver offerto in voto agli dei la propria vita in cambio di quella dell’amato. Nella decorazione del frontone, accanto ai girali fioriti che simboleggiano la iuno di Atilia, si possono notare due serpenti, simbolo del genius di Cassio Filippo: da essi deriva il nome popolare di grotta della Vipera.
Questo monumento è stato salvato dallo studioso Alberto Della Marmora, che durante i lavori di costruzione della strada reale Cagliari-Porto Torres nel 1822 ne impedì la distruzione. I fori per le mine, poi rimasti inutilizzati, sono ancora visibili nella parete rocciosa. L’accesso alla grotta della Vipera è consentito al pubblico, che può osservare la tomba dal cortile esterno.
L’autrice
Clara Murtas, nel suo testo, per la seconda volta si confronta con una lettura del monumento. La vicenda di Atilia Pomptilla e Cassio Filippo, viene riscritta immaginando un dialogo tra Atilia e una donna vittima di femminicidio.
Il recital, sarà preceduto dall’inaugurazione della mostra sulle madri costituenti, curata da Luisa Sassu.
La partecipazione è libera e gratuita fino ad esaurimento posti.