Al Teatro Civico di Sinnai, in occasione della Stagione Teatrale 2019-2020, Teatro Tragodia in coproduzione con L’Effimero Meraviglioso presentano sabato 30 novembre alle 21 ITOS di Virginia Garau, con Rossella Faa, Giulia Giglio, Daniela Melis, Massimo Perra, Carmen Porcu, musiche Rossella Faa, costumi Caterina Peddis – percussioni Massimo Perra – penna grafica Carol Rollo, regia Maria Assunta Calvisi.
Lo spettacolo ITOS è il risultato del progetto “Memory Wefts”, di cui il Teatro Tragodia è capofila e L’Effimero Meraviglioso partner, finanziato dalla Comunità Europea attraverso l’Assessorato Regionale ai Beni Culturali e dalla Fondazione di Sardegna.
Lo spettacolo si ispira alla leggenda riportata da Salvatore Cambosu nel suo libro “Miele amaro” dal titolo “Il cervo in ascolto” dove sono presenti elementi fantastici attraverso i quali si racconta la nascita della tessitura in Sardegna e come si è propagata nelle varie zone assumendo colori e raffigurazioni tipici differenziati. In scena la storia di una madre che nel momento in cui apprende la notizia della morte del marito a caccia del cervo, mette al mondo tre figlie che, nel corso della rappresentazione, crescono attraversando le fasi dell’infanzia e dell’adolescenza, fino alla maturità di donne così da poter intraprendere un percorso che le porterà a diffondere l’arte della tessitura e a vivere autonomamente e pienamente la loro vita. Nel corso dello spettacolo si snodano le filastrocche, i giochi, i racconti della madre (eternamente giovane a sottolineare la natura irreale e quasi mitica di questo personaggio), le invenzioni di storie giocose delle figlie, il sogno di un amore atteso e vagheggiato… E la figura del cervo che irrompe a tratti nella scena, misterioso e ambiguo, sensuale o minaccioso, presente o evocato a rappresentare quello che in Sardegna si racconta anche attraverso il carnevale: legame stretto fra la vita e la morte, Eros e Thanatos. A volte drammatico, a volte gioioso e fiabesco, altre riflessivo e profondo, lo spettacolo racconta, attraverso la tessitura, il dipanarsi della vita, la costruzione della storia e della tradizione di un popolo. A cucire tutto il grande telaio che racchiude parole, canti, emozioni.