Il radio documentario realizzato per Passaggi d’Autore 2019
In occasione della 15esima edizione di Passaggi d’Autore, Festival dei Cortometraggi del Mediterraneo abbiamo intervistato brevemente Giovanni Coda per farci raccontare la sua esperienza nel mondo del cinema sardo e non solo, ma sopratutto per parlare del suo rapporto tra video arte e immagini in movimento.
Questo podcast fa parte del workshop “Ascoltare l’immagine”, all’interno del laboratorio di “Critica il Corto – La critica radiofonica”organizzato da Unica Radio, con la partecipazione di Claudio De Pasqualis di Hollywoodparty Rai Radio Tre.
Giovanni Coda, classe 1964, dopo aver studiato all’Università di Cagliari, si trasferisce in Spagna per seguire il Master in Fotografia dell’Idep – Escuela de Fotografía IDEP de Barcelona, scegliendo di dedicarsi principalmente alla video arte. Infatti dal 1996, dirige il Festival Internazionale Immagine d’Autore (V-art) e nel 2005 cura la Rassegna audiovisiva del Festival di Musica Elettroacustica Confluencias di Huelva, Spagna.
Il passaggio dall’immagine statica della fotografia all’immagine in movimento del cinema è inevitabile. Già dal 1991 si dedica a diversi cortometraggi, fino al 2013 quando esordisce al cinema con il suo lungometraggio più rappresentativo: Il rosa nudo, proiettato in anteprima nazionale al Torino GLBT Film Festival. Un film sperimentale girato a Quartu Sant’Elena e a Siliqua, che racconta la storia traumatica di Pierre Seel, schedato come omosessuale in tempo nazista.
Tra i suoi lavori più recenti risultano Bullied to Death (2016) e Mark’s Diary (2019).