daniele lucchetti

Festival Passaggi d’Autore: Daniele Lucchetti

Il regista Daniele Lucchetti protagonista il 7 dicembre a Sant’Antioco nella penultima giornata del festival Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei

A Sant’Antioco, per la quindicesima edizione di  Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei, sabato 7 dicembre, al festival del cortometraggio organizzato dal Circolo del Cinema “Immagini” arriva il regista Daniele Luchetti, atteso in due diversi momenti, la mattina alle 10.30 e la sera alle 21.30. Nel pomeriggio, a partire dalle 16.30, spazio invece ai cortometraggi in arrivo dal festival francese di Clermont-Ferrand e a quelli della sezione Intrecci Mediterranei.
 
Daniele Luchetti apre la giornata con una masterclass in programma alle 10.30 nella Sala Consiliare del Comune. Nato nel 1960, il cineasta romano frequenta la Scuola di cinema Gaumont creata da Renzo Rossellini e debutta come assistente alla regia per Nanni Moretti. Dopo il suo pluripremiato film d’esordio “Domani accadrà” (in visione al festival in serata), il successivo lungometraggio, “Il portaborse” (1991), riceve a sua volta riconoscimenti ai David di Donatello e partecipa in concorso al Festival di Cannes. Nel 1992 cura la regia teatrale di uno spettacolo ispirato al romanzo di Domenico Starnone “Sottobanco”, che tre ani dopo diventerà il film “La scuola”. Tra i suoi lavori successivi, “Mio fratello è figlio unico” (2006), interpretato da Elio Germano e Riccardo Scamarcio, premio David di Donatello per la migliore sceneggiatura, e “La nostra vita” (2010), unico film italiano ammesso in concorso ufficiale al Festival di Cannes, dove Elio Germano si aggiudica la Palma d’Oro come migliore attore protagonista. I suoi ultimi film sono “Chiamatemi Francesco” (2015), con Rodrigo de la Serna e Sergio Hernàndez, “Io sono Tempesta” (2017), con Elio Germano e Marco Giallini, e “Momenti di trascurabile felicità” (2019), con Pif e Renato Carpentieri. Daniele Luchetti è anche regista di molti spot pubblicitari di grande successo, e coordinatore del corso di regia alla Scuola Nazionale di Cinema a Roma.

Alle 16.30 in primo piano il Festival du Court Métrage de Clermont-Ferrand, con una selezione di cortometraggi che arrivano dal festival d’Oltralpe: sei i film in visione, con l’intervento di Roger Gonin, del festival francese, e del regista franco-algerino Foued Mansour. È girato in una nave da crociera “All inclusive (Svizzera, 2018, 10′), il cortometraggio di Corina Schwingruber Ilic che apre il ciclo di proiezioni. Come spiega la regista di Lucerna, Il film rende “il ritratto della nostra società in uno spazio circoscritto, un microcosmo, dove gli opposti del nostro mondo collidono”.
 
A seguire “Pigua (“Terror”, Israele, 2018, 17′), di Yonatan Shehoah: ferito durante un attacco, Dan soffre di conseguenze traumatiche; mentre una nuova ondata di attacchi terroristici colpisce Gerusalemme, si sviluppa un crescente malessere tra lui e i suoi colleghi arabi. 
Biciklisti (Croazia, 2018, 7′), di Veljko Popović, è il film d’animazione in programma a seguire: racconta una gara di biciclette in una piccola città costiera della Croazia, dove i due ciclisti più forti competono per vincere, ma anche per conquistare una donna e realizzare le loro fantasie erotiche. 
Bon Voyage (Svizzera, 2016, 23′) è il titolo del fim di Marc Wilkins che ha come protagonisti Jonas e Silvia, in vacanza in barca a vela nel Mediterraneo: i due incontrano al largo una barca in difficoltà, con molti rifugiati a bordo. 
Nefta Football Club (Francia/Tunisia, 2018, 17′), di Yves Piat, Premio del Pubblico al Festival du Court Métrage de Clermont-Ferrand di quest’anno, è invece ambientato nel sud della Tunisia, dove due fratelli tifosi di calcio si imbattono in un asino perso nel bel mezzo del deserto, al confine con l’Algeria.
 
Si intitola “Le chant d’Ahmed  (Francia, 2018, 30′) il film di Foued Mansour, presente alla proizione, sulla nascita di una strana relazione fra due anime perdute, l’anziano Ahmed e Mike, un adolescente alla deriva. Nato nel 1974 a Parigi, dopo un diploma di studi generali in storia, Foued Mansour integra brevemente una scuola di cinema, ma preferisce confrontarsi con la realtà delle riprese. Nel 2004 dirige il suo primo cortometraggio, “Yvan le prévisible”, poi “La Barrière des préjugés” nel 2005 e “La raison de l’autre” nel 2009: ispirato al suo periodo nel quale percepiva il sussidio del Revenu Minimum d’Insertion (il reddito minimo garantito dallo Stato francese), il film ha vinto numerosi premi e una nomination per il César 2010. Con “Un homme debout” (2011) affronta il tema della ricostruzione personale, il diritto alla seconda opportunità e la vendetta popolare. “La dernière caravane”, un western sociale in bianco e nero, è selezionato da Clermont-Ferrand a New York, fino a Montpellier, dove nel 2012 vince il premio Beaumarchais per la sceneggiatura. “Chant d’Ahmed” è il suo ultimo cortometraggio.
 
Alle 18.30 inizia il penultimo blocco di cortometraggi che compongono la sezione del festival intitolata Intrecci Mediterranei. Quattro i film in visione. Si parte con “L’heure de l’ours” (2019, 14′), film d’animazione della francese Agnès Patron. Ecco poi “Il nostro concerto” (2019, 15′; candidato agli ultimi David di Donatello per il miglior cortometraggio italiano), del sardo Francesco Piras, che racconta la nascita di un’amicizia, tramite una chat-room musicale, fra un pensionato cagliaritano con la passione per la canzone italiana, e una pianista tedesca dal passato turbolento. Altro film italiano, “Walter Treppiedi” (2019, 15′), diretto da Elena Bouryka (che sarà presente alla proiezione): una giornata in macchina con un talent manager di generici, attrici ed escort; al suo fianco la sua guardia del corpo sempre malata, un rottweiler. Una adolescente con problemi di obesità è invece la protagonista di “Cerdita” (2018, 14′), della spagnola Carlota Pereda: subisce le prese in giro di alcune ragazze e nemmeno la sua amica d’infanzia la difende quando viene molestata davanti a uno sconosciuto e le rubano i vestiti in piscina.
 
Alle 21.30 chiusura di serata con Daniele Luchetti, che si racconta al pubblico partendo dalla visione del suo primo lungometraggio, “Domani accadrà”, del 1988 (97′), col quale ha vinto il David di Donatello come miglior film esordiente e ricevuto la menzione Caméra d’or al Festival di Cannes: alla fine del 1847, in Maremma, due butteri inesperti e sempliciotti, Lupo (Paolo Hendel) ed Edo (Giovanni Guidelli), rapinano con poco successo il contabile della tenuta in cui lavorano; scoperti e accusati di essersi impossessati di un bottino ingente, sono costretti a fuggire; vorrebbero raggiungere le grandi città del nord, ma il padrone manda al loro inseguimento alcuni mercenari austriaci, cosicché i due amici debbono vagare, nascondendosi nei boschi. Così inizia il film, che vede la partecipazione di un pregiato cast di attori composto da Margherita Buy, Claudio Bigagli, Quinto Parmeggiani, Ciccio Ingrassia, Giacomo Piperno, Dario Cantarelli, Ugo Gregoretti, Nanni Moretti, Gianfranco Barra, Angela Finocchiaro, Antonio Petrocelli e Peter Willburger.
 
Domenica 8 dicembre, il festival chiude la sua edizione numero quindici con una giornata ricca di appuntamenti. 
Alle 10.30 Vladan Radović, uno dei più importanti direttori delle fotografia in Italia, interviene per la presentazione al pubblico delle foto realizzate nel corso del suo workshop Luce Isolata, realizzato in collaborazione con il Circolo Fotografico F/7.1.
 
Alle 16.30 i musicisti Emanuele Contis e Flavio Ibba presentano una clip sonorizzata realizzata nel laboratorio Sound and Images – La musica applicata alle immagini.
 
Alle 17.30 si conclude la sezione Intrecci Mediterranei con sette film in visione, alla presenza dei registi Randa Maroufi, Eitan Pitigliani e Azedine Kasri: “Parparim“, di Yona Rozenkier (Israele, 2019, 8′); “Sinirda” (At the border), di Aysegul Sahinbozkir (Turchia, 2018, 13′); “Mémorable”, di Bruno Collet (Francia, 2019, 12′); “Bab Sebta”, DI Randa Maroufi (Marocco, 2019, 20′); “Insane love”, di Eitan Pitigliani (Italia, 2018, 20′); “Timoura”, di Azedine Kasri (Algeria/Francia, 2019, 26′); “Background”, di Toni Bestard (Spagna, 2018, 15′).
 
Le battute finali di Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei, edizione numero quindici, sono alle 22 sulle note del Mediterranean Ensemble, formazione internazionale costituita ad hoc, con la direzione artistica di Emanuele Contis, al centro dei riflettori nella sala presso Da Achille, in via Nazionale 82, per la consueta festa finale. Sul palco, reduci dalla loro esibizione di tre sere prima (giovedì 5 dicembre) col loro progetto “(Re)cantos da Alma”, il violoncellista Davide Zaccaria, la cantante portoghese Maria Anadon e il chitarrista André Dias, insieme a sei musicisti di base in Sardegna: Stefania Secci alla voce, Mauro Sigura all’oud, Andrea Granitzio al pianoforte, Tancredi Emmi al contrabbasso, Daniele Russo alla batteria, oltre allo stesso Emanuele Contis al sax.
 
La quindicesima edizione del festival Passaggi d’Autore: intrecci mediterranei è organizzata con il contributo del MIBACT – Direzione Generale Cinema, della Regione Autonoma della Sardegna, del Comune di Sant’Antioco e della Fondazione di Sardegna, e con il patrocinio della Presidenza del Consiglio Regionale della Sardegna, dell’Unicef-Italia e del Touring Club Italiano.
 
Tutti gli appuntamenti sono a ingresso gratuito.
Per aggiornamenti e altre informazioni: www.passaggidautore.it – www.facebook.com/passaggidautore.

 

About Giannalisa Giorri

Nata e vissuta a Cagliari, laureata in Giurisprudenza e attualmente studentessa del 3 anno del Corso di Laurea in Scienze della Comunicazione a Cagliari. Amante dello sport, della natura e degli animali. Appassionata di cinema e di fotografia.

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