L’ACIT Cagliari – Associazione Culturale Italo-Tedesca nell’ambito della rassegna Cinema Tedesco Oggi 2019 presenta Vor Der Morgenröte (Prima dell’alba – Stefan Zweig in America) Regia di Maria Schrader
Martedì 10 dicembre, alle ore 21:15, al Cinema Odissea, in Viale Trieste 84, per la rassegna Cinema Tedesco Oggi 2019 su FRAUENfilm – Registe. Lo sguardo delle donne nel cinema tedesco l’ACIT Cagliari presenta il film Vor der Morgenröte (Prima dell’alba – Stefan Zweig in America) di Maria Schrader. La regista racconta in maniera toccante l’esilio e gli ultimi giorni del grande scrittore austriaco Stefan Zweig.
Interviene Mauro Pala, docente di Letterature comparate dell’Università di Cagliari.
L’ingresso è libero e gratuito. La rassegna è organizzata col contributo di Goethe-Institut, Regione Sardegna e Comune di Cagliari.
Per informazioni e proiezioni per le scuole rivolgersi alla segreteria organizzativa:
ACIT Cagliari, Via Palomba 64, 09129 Cagliari, citcagliari@tiscali.it, www.acitcagliari.it
SCHEDA DEL FILM
Vor der Morgenröte (Prima dell’alba – Stefan Zweig in America)
Regia: Maria Schrader, Germania/Austria/Francia 2016, col., 106 min., Sceneggiatuta: Maria Schrader, Jan Schonburg, Interpreti Josef Hader, Aenne Schwarz, Barbara Sukowa, Matthias Brandt, Tómas Lemarquis, Charly Hübner, André Szymanski, Lenn Kudrjawizk, Produzione: X Filme Creative Pool
1936: lo scrittore austriaco Stefan Zweig scappa dall’Europa per sfuggire ai nazisti. A Rio de Janeiro viene organizzato un banchetto in suo onore, a Buenos Aires partecipa al congresso del PEN. Nel gennaio del 1941 arriva a New York, dove incontra la prima moglie, Friderike, e si lamenta con lei delle tante richieste di aiuto che gli giungono dall’Europa e che non lo lasciano scrivere. Nello stesso autunno si trova con la seconda moglie, Lotte, a Petropolis, in Brasile, dove si è trasferito e dove sta lavorando al testo della Novella degli scacchi. Pochi mesi dopo lui e Lotte si suicidano.
Con Vor Der Morgenröte Maria Schrader, nota attrice e sceneggiatrice tedesca, realizza il suo secondo lungometraggio e affronta il tema dell’esilio e della fuga in maniera toccante e indirettamente attuale. “A leggere la descrizione di Friderike Zweig in attesa al porto di Marsiglia insieme a migliaia di persone che vogliono fuggire dalla guerra e dalla persecuzione, sembra di vedere tutta quella gente che oggi con motivazioni simili mette a rischio la propria vita dall’altra parte del Mediterraneo per attraversarlo nella direzione opposta. Tutto appare allora in un contesto più ampio.” (Maria Schrader).
Avvalendosi di un interprete geniale, quale Josef Hader, celebre cabarettista austriaco, la regista non cerca di dare un’unica risposta al suicidio di Zweig. È nel contesto generale che quella fine diventa plausibile. Ma è anche l’attore Josef Hader a renderla tale, con le sue sembianze insolite nell’ambito del cinema tedesco e con la sua malinconia evidente ma mai ostentata. Anche l’ultima lettera di Zweig viene trattata dalla regista con grande rispetto: “Saluto tutti i miei amici! Che dopo questa lunga notte possano vedere l’alba! Io che sono troppo impaziente, li precedo.”